Esiste un’altra Italia. Anche se presi male dal grigiore ancestrale che permea la scena musicale del cosiddetto Vecchio Stivale, non ce ne accorgiamo così spesso. Sì, insomma, al di là della feroce dittatura del belcanto e della solita melodia Pausiniana, vi è un’Italia che potremmo definire del belsound. E in questa piccola (mica tanto?!) schiera di eletti possiamo ascrivere, senza dubbio alcuno, Il Mago Del Gelato.

Credit: Leonardo Vecci Innocenti

Già, perché il collettivo in questione, oltre ad aver realizzato uno degli album più interessanti di questo primo quadrimestre musicale, il cui titolo è già tutto un programma – “Chi E’ Nicola Felpieri?” – è riuscito a mettere in scena un campionario di suoni maledettamente gustoso.

Si tratta di dieci tracce che scorrono via con estrema piacevolezza e che ci raccontano di un progetto oltremodo sfaccettato, nonché pregno di brani che trasudano sapienza creativa da ogni nota. Mistero, arte e teatralità riescono a fondersi in una sorta di kryptonite sonora che trasporta l’ascoltatore in un universo-pop fatto di richiami funk e di beat così entusiasticamente vintage che verrebbe voglia di scorrazzare tra le strade della Milano di inizio anni Ottanta. Provando a scandagliare le pieghe del disco in questione, “Depistaggio” e “Segreto” – ovvero, i due brani iniziali a cui è affidato il compito di aprire le danze – dettano subito la “linea editoriale” dell’opera, regalandoci infusi glitterati di afrobeat e di piccole sfumature colorate di quella parte di universo che comincia con i Calibro 35 e si conclude con i Nu Genea

Quella de Il Mago Del Gelato è musica per palati fini e dagli orizzonti così ampi che persino nelle tracce meno dirompenti (“Controtempo” featuring Venerus), i Nostri riescono a mantenere comunque alta l’asticella qualitativa della loro succosa proposta. E allora tanto vale immergersi a capofitto in pezzoni dorati quali “Granturismo” e “Sembrava Deserto” per godersi appieno le atmosfere cinematografiche e una squintalata geniale di linee di basso che esaltano non poco le deliziose armonie della super-band meneghina.

“La Fiamma Dell’Amore” ed “Enrico Lascia Perdere” vanno a concludere – come meglio non si potrebbe – un album che rappresenta una vera e propria boccata d’ossigeno per tutti coloro che sarebbero voluti nascere nelle caverne delle montagne nebbiose di Gollum pur di non doversi sorbire la carrellata melliflua di brani sanremesi. In “Enrico Lascia Perdere”, in particolar modo, i sette musicisti de Il Mago Del Gelato riescono ad unire gli anni Ottanta dei Chips e alcune intuizioni degli Elio’s (Elio e Le Storie Tese). Per chi scrive si tratta della traccia migliore del lotto. Tirando le somme, dunque, “Chi E’ Nicola Felpieri?”, è un disco che convince appieno e che ci racconta di un gruppo in stato di grazia.