Torna ai Blessed Child Opera dopo sei anni Paolo Messere (Silken Barb, Ulan Bator) riprendendo il filo musicale di “Love Songs / Complications” dopo essersi dedicato agli Ostara’s Bless e aver pubblicato due dischi a nome The Big Self.

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Il sound ancor più vicino all’elettronica sperimentato in quei progetti contagia anche questi dodici brani dove il folk è contaminato da echi post – punk e new wave che rendono evocativo e drammatico il racconto introdotto dallo strumentale “Love Codex”.

Un viaggio tra i tormenti dell’animo umano accompagnato dalla batteria di Matteo Anelli ben in evidenza in “He’s Living A War Alone” che in ballate di pregevole fattura come “Punitive Silences” e “I Will Fall Back Again In You” sceglie l’intensità di arpeggi di chitarra acustica, campionamenti etnici e riff elettrici.

“Always Alone (You Remain)” tra dark e new wave, i sintetizzatori ipnotici di “Capital Punishment” e il singolo “Obivion” con armonie che ricordano i Sophia di Robin Proper-Sheppard o Woven Hand sono i momenti più melodici di un album che non rinuncia a sperimentare in “Old Stains”, “Trembling Stars”, nella grintosa “Cursed The Day”.

Le “Red Flags” di Paolo Messere sono monito e ragione, esempi di come l’essere umano può reagire a lutti e perdite. C’è il calore della Sicilia dove Messere ha trasferito la sua etichetta discografica nell’atmosfera cinematografica di “You Can Relate To Joy Without Feeling Guilty” e in “A Faint Memory” chiusura riflessiva di un disco per palati fini.