Credit: Antonio Paolo Zucchelli

Formatisi nel 2019, i Cucamaras hanno al loro attivo un paio di EP, “Soft Soap” (2022) e “Buck Rogers Time” (2023), mentre un terzo, “Laughing”, uscirà il prossimo 2 maggio.

Negli ultimi anni si sono esibiti a festival importanti come The Great Escape, Reeperbahn ed Eurosonic, ottenendo riscontri anche dalle radio della BBC e aprendo concerti per band quali Sundara Karma, The Amazons e Hotel Lux.

La band indie-rock di Nottingham arriva oggi per la prima volta in Italia e il suo debutto nel nostro paese è proprio al Covo Club, che ancora una volta, come da quarantacinque anni a questa parte, si dimostra sempre puntuale per quanto riguarda le novità più interessanti del panorama indipendente internazionale.

I chitarristi e cantanti Olly Bowley e Josh Hart, il bassista Dan McGrath e il batterista Joe Newton salgono sul palco della storica venue di viale Zagabria quando mancano ormai una manciata di minuti a mezzanotte: ad aprire la serata è “Laughing”, title-track dell’imminente nuovo EP, registrato a Dublino e prodotto da Daniel Fox dei Gilla Band. Subito scopriamo l’energia e la freschezza della formazione britannica: mentre i due chitarristi si dividono i vocals, come capiterà parecchie volte durante la serata, esce la loro rabbia punk trascinante che caratterizzerà gran parte di questi quarantacinque minuti di concerto.

Le chitarre sono protagoniste anche nella successiva “Greener Lands”, dove la band inglese sfoga tutta la sua rabbia e la sua cattiveria, espresse particolarmente nell’aggressivo drumming di Newton e nelle grida dei due cantanti.

Sono ottime le melodie di “Porcelain”, ma non manca anche qui l’esplosività del coro che agita i fan presenti nella sala del Covo Club stasera.

Il nuovissimo singolo “London Day 2″, altro estratto dall’imminente EP, ci mostra invece una parte più riflessiva dei Cucamaras, in particolare nella strumentazione, anche se non manca un tocco di follia nell’adrenalinico ritornello, che arriva dritto in faccia, prima di lasciare spazio a una lunga e intensa parte finale solo strumentale.

In “Dots”, invece, esce l’anima più punk di questi ragazzi di Nottingham con fiumi di energia, ma allo stesso tempo non vengono a mancare sensazioni melodiche davvero gradevoli.

Gli inglesi decidono poi di completare il nuovo EP proponendo anche le due canzoni non ancora proposte: “Western” ha uno spirito garage-rock e un piglio davvero deciso, mentre “Clothesline” inizia con una certa tranquillità prima di raggiungere ritmi inarrestabili ed esaltanti, strizzando però sempre un occhio a belle melodie.

Il loro live si chiude con “Spoken Word”: dopo un lungo intro strumentale in continua crescita, è un ritornello incredibilmente catchy e passionale a conquistare tutti i presenti, facendoli ballare per un’ultima volta.

Tre quarti d’ora davvero piacevoli per questa band esplosiva e dal grande potenziale che sta disegnando con calma e intelligenza il suo cammino, che crediamo possa portare loro notevoli soddisfazioni in futuro.