Un’opera di René Magritte, “L’Empire Des Lumières“, ha ispirato a Roberto Angelini e Rodrigo D’Erasmo il tema del nuovo album. Un progetto multidisciplinare che mette insieme musica e letteratura per raccontare la luce in senso poetico, scientifico, sociale e ovviamente sonoro in tredici brani strumentali accompagnati da un libro con testi inediti che arricchiscono queste canzoni.

Contributi d’autore quelli di Federico Baldi, Sandro Bonvissuto, Vasco Brondi, Ilaria Caffio, Giulia Caminito, Tommaso Di Dio, Enrico Gabrielli, Chiara Gamberale, Gemitaiz, Vittorio Lingiardi, Francesca Mannocchi, Flavia Mastrella, Paolo Nori, Greta Olivo. Fabio Peri, Telmo Pievani, Antonio Rezza, Filippo Timi, Emanuele Trevi. Filosofi, attori e attrici, scrittori e scrittrici, registi, scienziati, divulgatori, giornalisti che commentano, argomentano, si confrontano.
L’eterna lotta tra luce e buio inaugura un viaggio che parte proprio dalla contrapposizione raffigurata in “Ossimori I” per passare rapidamente al dialogo incessante fra la chitarra acustica di Angelini e il violino di D’Erasmo ne “L’eterno presente”, “Finché buio non ci separi” e “La montagna di Luce”, melodie suadenti e delicate che caratterizzano l’intero disco.
Un discorso che procede con dolce ostinazione, quasi suddiviso in capitoli da “Ossimori II”, “Ossimori III”, “Ossimori IV”, tra arpeggi e note di pianoforte, atmosfere sognanti e ritmate come quelle di “L’incontro è una zona di piaghe” e “Bollicine alla deriva”. Dialoghi sonori sempre misurati e d’effetto come dimostrano anche “La verità non fa felice nessuno”, “Light is a tunnel of catacombs” e “Al centro dell’ombra”.
Vent’anni dopo “PongMoon. Sognando Nick Drake – Storie di note” Angelini e D’Erasmo tengono viva la fiamma di una collaborazione che cerca di stimolare una riflessione condivisa e a più voci sulla necessità di trovare varchi, spiragli anche nei tempi più bui. Facendo propria la fin troppo citata ma sempre attuale frase di Leonard Cohen: “C’è una crepa in ogni cosa / è così che entra la luce“.