La fine e l’inizio dei Plastic Man assumono la forma sonora di una ammaliante e liberatoria sinfonia psichedelica, la quale affronta, con vibrante trasporto, il confine, sfumato ed osmotico, tra la realtà e l’immaginazione, laddove tutto è emotività profonda, mentre ogni luminoso, pulsante e caloroso nuovo giorno si contrappone, all’infinito, ad una notte gelida, dolente ed oscura.

La band toscana mantiene, però, il proprio passo determinato e deciso, dando vita ad atmosfere ipnotiche, fantasiose, suggestive ed allucinate, nonché a paesaggi musicali sospesi tra la seducente ed incantevole dimensione onirica dei nostri sogni e quella che, invece, è una cruda, conflittuale, nevrotica, opprimente ed oppressiva quotidianità. Un triste e delittuoso susseguirsi di contrasti, di battaglie e di guerre, che provocano, purtroppo, le loro vittime inconsapevoli ed innocenti. L’album si muove lungo un percorso di specchi rotti, contorti e pericolosamente taglienti, ma sa anche restituirci passaggi più morbidi e riflessivi, nei quali il groove delle chitarre, con i loro riverberi e gli echi di un amorevole e glorioso passato, riporta alla luce i ricordi, le atmosfere, le verità e i dettagli che avevamo, colpevolmente, smarrito.
Dunque, forse, non è andato tutto perduto, forse abbiamo ancora un altro, prezioso inizio a nostra disposizione; forse il turbinio di suoni e di vertigini, di ritmiche martellanti, di reminiscenze grunge, di vortici emotivi, di fuzz, di distorsioni e di delay, è la porta che dobbiamo scovare e varcare senza dubbi e senza paura, affinché la materia possa consumarsi e l’inevitabile fine possa nutrire i nuovi germogli di speranza, di libertà, di rock e di consapevolezza, che, per il momento, giacciono ancora, inermi e solitari, nel buio.
Un disco, “The End And The Beginning”, che diviene una rappresentazione circolare di un’esistenza vissuta a pieno, di una narrazione vincente ed appagante, nonché l’esaltazione di un cammino, ogni volta diverso, di esplorazioni sonore, strumentali, umane, artistiche ed emotive uniche ed eterogenee, personali e, allo stesso tempo, collettive.