
Dagli sterminati archivi della CAM – autentico scrigno dei tesori per quel che riguarda le soundtrack italiane – riemergono i venti brani che compongono la deliziosa e sorprendente compilation “Red Light Disco – Dancefloor Seductions From Italian Sexploitation Cinema” curata da Eli Roth. Sì, proprio lui: il regista statunitense noto per gli eccessi horror di “Hostel” e “Cabin Fever” si allontana dalla macchina da presa per muoversi, con uno sguardo appassionato e rispettoso, tra le pieghe meno celebrate ma musicalmente più fertili della settima arte nostrana.
Il periodo preso in esame è quello che va dal 1969 al 1981, ovvero l’età dell’oro della commedia sexy all’italiana e del softcore: un sottobosco oggi rivalutato con devozione da cinefili e cultori del trash che alla sua epoca fu fenomeno popolare di massa, in grado di riempire le sale e – soprattutto – di offrire una vetrina straordinaria a una generazione di compositori eccelsi. Se i film, salvo eccezioni, non hanno lasciato tracce indelebili dal punto di vista qualitativo, le colonne sonore, invece, raccontano una storia ben diversa: cariche di groove, sensualità, eleganza, sanno ancora oggi sedurre con grazia senza mai scadere nel triviale.
Da una decina di anni ormai la CAM Sugar, etichetta discografica italiana gestita da Filippo Sugar, lavora con impegno per ridare luce e dignità a repertori dimenticati. “Red Light Disco” ne è un fulgido esempio: una compilation che restituisce spessore e contesto a un’estetica cinematografica bistrattata, lasciando da parte la volgarità e il sensazionalismo per concentrarsi sulla componente più nobile e raffinata del genere: la musica.
I venti brani selezionati da Eli Roth coprono un ventaglio stilistico ampio quanto esaltante: dal funk alla disco, dalla psichedelia al rock, passando per jazz, bossa nova e fusion. I suoni sono spudoratamente ‘70s: vintage fino al midollo ma ancora incredibilmente freschi, frutto di una creatività libera e spesso sperimentale. È musica da club immaginari, dove l’erotismo è filtrato da velluti sonori e arrangiamenti arditi, capaci di trasportare l’ascoltatore in una dimensione parallela fatta di piume, lustrini e desiderio. E, naturalmente, seni e natiche a go go.
I nomi coinvolti in questo bel progetto di archeologia musicale sono garanzia di qualità assoluta: Stelvio Cipriani, Bruno Nicolai, Riz Ortolani, Gianni Ferrio, Nico Fidenco, Franco Campanino – giganti delle soundtrack Made in Italy che qui si divertono a esplorare registri più disinvolti e giocosi, ma sempre stilisticamente impeccabili. E tra le chicche più particolari spuntano anche due brani cantati da Gloria Guida, icona indiscussa del filone sexy, che si cimenta in uno stile che ammicca al pop televisivo di Raffaella Carrà, confermando la cifra spensierata ma mai banale dell’intera operazione.
Non manca, fra le altre cose, il gusto del recupero filologico: “Red Light Disco” ci offre anche nove tracce finora inedite e quattro mai pubblicate su vinile. È un lavoro certosino, pensato per i collezionisti ma anche per chi vuole scoprire – o riscoprire – un’Italia musicale che sapeva parlare di eros con raffinatezza, ironia e senso della melodia.
Che siate estimatori della Sexploitation o semplici appassionati di colonne sonore italiane, questa compilation è un passaggio obbligato: vi farà ballare, sorridere, sognare. Ma soprattutto vi ricorderà quanto talento ci fosse dietro a film troppo spesso liquidati come “scadenti” – certo, molto spesso lo erano, ma non di rado venivano salvati dalla magia di musiche che ancora oggi lasciano a bocca aperta.
Di seguito una selezione delle cinque tracce più significative della raccolta, autentici gioielli di sensualità in alta fedeltà – su tutte consiglio vivamente “Do It With The Pamango” di Franco Campanino e “Nude Odeon” di Vassil Kojucharov, a mio modesto parere vertici assoluti di questa sfiziosissima collezione:
GIANNI FERRIO E GLORIA GUIDA
La musica è (Dal film “L’infermiera di notte” di Mariano Laurenti, 1979)
VASSIL KOJUCHAROV
Nude Odeon (Dal film “Nude Odeon” di Marino Girolami, 1978)
RIZ ORTOLANI
L’erotomane (Dal film “L’erotomane” di Marco Vicario, 1974)
FRANCO CAMPANINO E MARIVANA
Do It With The Pamango (Dal film “Una moglie, due amici, quattro amanti” di Michele Massimo Tarantini, 1980)
STELVIO CIPRIANI
Il sesso del diavolo (Finale) (Dal film “Il sesso del diavolo – Trittico” di Oscar Brazzi, 1971)