Andrea Carboni, artista d’esperienza, ormai da anni è portatore sano di un cantautorato genuino che grazie ad album come “La Terapia Dei Sogni”, “Due [ ]” e “La Rivoluzione Cosmetica” oltre a numerosi EP e collaborazioni si è evoluto diventando più intenso e introspettivo.

Credit: Sebastiano Ramingo Bongi Toma

“Passanti, Mostri, Fantasmi” prosegue in questa vena approfondendo il solido rapporto costruito negli anni con Paolo Mauri (Afterhours, Massimo Volume, Prozac+) qui nuovamente nel ruolo di produttore e Daniela Savoldi (Muse, Calibro 35, Luci della Centrale Elettrica) che ha suonato e arrangiato gli archi in ogni brano.

 Canzoni nate in versione pianoforte e voce e poi arricchite dal violoncello che rende più melodico il già elegante stile di Carboni. Storie di varia umanità quelle raccontate in un album dal tono intimo e universale, dove tutti possono essere messi in discussione, dagli sconosciuti ai vicini sempre troppo veloci nel giudicare.

Relazioni complesse, fragili verità, mostri che vengono creati e spariscono come fantasmi fin dalle prime note di “Io Te L’Avevo Detto” ma non cessano mai di esistere del tutto in un rapporto che è perpetuo e continua a regalare spunti di riflessione.

Carboni è un fine osservatore, rifiuta l’eccesso, si spoglia del superfluo per trovare l’essenziale e tanto basta soprattutto in brani come “Ancora”, “Agosto” o “Piove Dentro” e “Padule, Mare” tra i più riusciti di un disco che si allontana dalle mode del momento per restare se stesso. 

Questa la nuova dimensione del musicista toscano che convince anche in una versione più raccolta e sembra cercare la propria strada con maggiore convinzione e consapevolezza, tra testi e immagini che reinterpretano con intelligenza un pop che diventa anti – pop.