Credit: Giulio Sgarbi

La storia dei Bug Club inizia, come spesso capita, all’università: è il 2016 quando, al chitarrista e cantante Sam Willmett e alla bassista e cantante Tilly Harris, che già si conoscevano da alcuni anni, avendo frequentato la stessa scuola, si unisce anche Ross, fratello di Sam.

Dopo una manciata di singoli e un paio di EP, nel 2022 arriva l’atteso album d’esordio “Green Dream In F#”, seguito dallo sperimentale “Rare Birds: Hour Of Song” (2023) e dal recente “On The Intricate Inner Workings Of The System…” (2024), il loro primo pubblicato per la prestigiosa Sub Pop Records.

Poche settimane fa la band garage-rock del Monmouthshire, ora composta solo da Tilly e Sam, ha annunciato un nuovo LP, “Very Human Features”, che uscirà il prossimo 13 giugno sempre per la prestigiosa label di Seattle e prodotto e mixato da Tom Rees dei Buzzard Buzzard Buzzard ai suoi Rat Trap Studios a Cardiff.

Stasera ci troviamo a Madonna Dell’Albero, nella prima periferia di Ravenna, e più precisamente al Bronson, che proprio oggi chiuderà la sua stagione 2024/2025 per trasferirsi verso i caldi e sicuri lidi dell’Hana-Bi a Marina di Ravenna per tutta l’estate.

E’ il bolognese Umarell ad aprire la serata, mentre il gruppo gallese sale sul palco della venue romagnola quando mancano appena cinque minuti alle undici.

Accompagnati proprio da Rees alla batteria (“chi meglio di lui, che ha prodotto tutto il nostro materiale?“, dirà la Harris durante la serata), i due musicisti britannici approno con “Soundcheck”, che mostra subito il loro amore per il blues, genere che suonavano all’inizio della loro avventura e che è ancora ben evidente nel loro suono: riff adrenalinici e intensi, lunghe parti strumentali, un drumming davvero interessante e tanta adrenalina caratterizzano questo primo brano della setlist, accendendo sin da subito gli animi del pubblico romagnolo.

Le sonorità di questo gruppo britannico comunque sembrano avere toni piuttosto variegati, come dimostra poco più avanti “Pop Single”, un pezzo ricco di piacevoli melodie poppy e di gradite e nostalgiche armonie, che aggiungono luminosità, mentre non mancano chitarre dai toni esplosivi.

“Jealous Boy”, invece, è estratto dall’imminente “Very Human Features” e, dopo un inizio lo-fi, riflessivo e dalle tinte dolci-amare, è pronto a regalare altra adrenalina con la chitarra fuzzy di Sam e sensazioni melodiche molto gradevoli.

Subito dopo “A Bit Like James Bond”, invece, mette in luce l’anima garage-rock dei Bug Club con percussioni saltellanti e sei corde rombanti e in continua progressione: il divertimento è assicurato.

“We Don’t Care About That” è il brano che ci convince meno di questa pur bella serata: nonostante la forza delle chitarrone power-pop e la conseguente dose di energia, il ritornello suona piuttosto debole e, secondo il nostro parere, non rafforza il tono del brano.

Meravigliosa, invece, “Better Than Good”, che arriva dritta e fragorosa nelle orecchie dei presenti, facendo muovere tutti con quei suoi riff graffianti e quel suo coro vincente e ricco di splendide melodie.

Nostalgica, lo-fi e rilassata, “Short And Round” (che parla di “tagli di capelli”) è assolutamente divertente quanto nostalgicamente pop, mentre nella nuovissima “How To Be A Confidante”, pur avendo un animo prettamente poppy grazie soprattutto ai suoi cori catchy, le sei corde sanno graffiare anche in maniera maggiore alla versione del disco.

“Little Coy Space Boy” poi ci regala altri momenti nostalgici con quel suo indie-rock lo-fi che per un attimo ci ricorda i Pavement, mentre i gallesi non dimenticano di aggiungere schitarrate blues al pezzo.

Il mainset si chiude con “Quality Pints”, altro brano dai ritmi inarrestabili: le sei corde viaggiano tra ricercate tonalità blues e più semplici parentesi punk veloci e incredibilmente catchy per un finale di concerto tutto da ballare.

Ancora il tempo per un encore di tre pezzi prima di concludere la serata, quando l’orologio ci dice che è passata mezzanotte da dieci minuti: un live-show sicuramente pieno di adrenalina, dove la formazione gallese ha dimostrato tutte le sue buone qualità, sapendo andare oltre al solo garage-rock. Siamo sicuri che il loro futuro sarà roseo.