Credit: Antonio Paolo Zucchelli

Nell’agosto dello scorso anni Setti aveva pubblicato, via La Barberia Records, il suo terzo LP, “Al Mare“, registrato dallo stesso Nicola in totale autonomia al Frantoio di Serra De’ Conti (AN) in appena quattro giorni durante l’autunno del 2023, mentre Stefano Bortoli ha poi curato il mixing e il mastering a La Falegnameria Recording Studio di Pegognaga (MN).

Nicola, che da qualche anno si è trasferito ad Ancona ed è anche diventato papà, stasera si trova nella sua Modena per un concerto allo Juta All’Orto: il noto pub situato nel centro della città della Ghirlandina, infatti, durante l’estate gestisce anche uno spazio all’interno dei bellissimi Giardini Ducali, organizzando inoltre concerti e djset.

Nicola oggi non suona sul palco grande, per altro non ancora montato quest’anno, in cui negli anni scorsi avevamo avuto l’occasione di vedere gli ottimi concerti dei Palace e degli Shame, bensì su un piccolo stage laterale, proprio di fronte alla sede del pub e circondato da alberi, che regalano una preziosa ombra in questo pur piacevole pomeriggio di primavera.

Sono le sette e venti quando Nicola inizia a suonare in versione solo e apre con una sua canzone vecchissima, “Un Mare”, in una sorta di omaggio al luogo dove abita ora: la sua delicatezza e quel tocco pop melodico dalle tinte dolci-amare incanta sin da subito il numeroso pubblico, composto da gente di ogni età, presente questa sera ai Giardini Ducali.

Subito dopo ecco salire sul palco il batterista Riccardo Iencinella e il bassista Carlo Minucci, che compongono la live-band che sta accompagnando Nicola nella maggior parte dei suoi concerti a supporto di “Al Mare”: con il loro arrivo è anche l’ora del primo assaggio dal suo disco più recente, “Bar”. Anche qui non mancano i colori malinconici e i toni riflessivi, ma, come potremo capire durante tutti i settantacinque minuti di questo live, il suono diventa più vivace rispetto al disco, spaziando verso suoni più larghi con chiare influenze indie-rock.

La cortissima “Kiwi E Banana” trova una maggiore dose di adrenalina, grazie al lavoro alle percussioni di Iencinella, che dà un’ulteriore spinta al brano, che però non perde la sua intimità DIY originale.

E, se vogliamo parlare di delicatezza, ecco subito dopo “Barca”: qui il drumming di Riccardo ha uno stile quasi jazzistico, mentre il basso di Carlo non forza mai, anzi preferisce rimanere appena accennato, lasciando invece la voce di Nicola in primo piano, che dipinge quadri dai colori nostalgici e malinconici.

“Morti”, preso dall’EP “Artico” del 2020, gode dell’effetto full-band che aggiunge determinazione e vivacità a un brano già comunque adrenalinico anche nella sua versione su disco, mentre “Orizzonte” (dal suo sophomore “Arto” del 2018) è un momento di totale intimità che funziona perfettamente anche live in particolare in un’ambientazione raccolta come quella di stasera.

Poco dopo “Presente” dà una spinta punk al concerto: il drumming di Iencinella è pieno di energia e l’aggiunta di una seconda chitarra, questa volta elettrica, suonata da Luca Mazzieri (Wolther Goes Stranger, A Classic Education) porta altra intensità al pezzo.

Il concerto continua con brani di “Arto” e la doppietta “Iowa” / “Wisconsin”, regala ulteriore adrenalina alla serata, lasciando spazio, come già sottolineato poco prima, a un respiro più indie-rock nel sound di Nicola.

Non poteva ovviamente mancare “Seppia”, storico singolo da “Ahilui”, debut album di Setti, uscito sempre per La Barberia Records nel 2016: un altro momento di magia, in cui il musicista emiliano dona ai suoi fan nostalgia e intimità anche in questa versione full-band che vede ancora presente anche Luca Mazzieri alla sei corde.

Il set si chiude in solo, prima con la gentilezza di “Legno” e in seguito con quella piccola perla lo-fi che è “Deserto”, unico encore della serata

Quasi un’ora e venti in cui Nicola ci ha saputo dare tante emozioni con quei suoi piccoli quadri sonori che emanano sincerità, poesia e gentilezza, dando inoltre ai suoi fan l’opportunità di conoscere le sue canzoni nuove in una versione più indie-rock rispetto alle versioni del disco in un luogo molto bello e rilassato e, in un certo senso, molto simile alla sua musica: una serata da non dimenticare.