
Gli Irish Basement sono il progetto del cantautore e produttore Mike Toohey di Washington D.C. che dopo un Ep pubblicato nel 2024 (di cui avevamo parlato qui ), torna con un album che, oltre a contenere i tre brani di cui già avevamo parlato, ne presenta altri nuovi che ci danno una visione più precisa della sua produzione.
Un lavoro che sembra pescare dalla goth wave anni 80 ma che in realtà si sviluppa con varie influenze fino a toccare periodi diversi arrivando a lambire Slowdive e Block Party, grazie a brani sempre sostenuti da una sezione ritmica importante e linee melodiche riuscite.
L’apertura dell’album con “Waking Up” è supportato da un limpido riff di chitarra sul quale si stende la voce di Mike Toohey, capace di ricamare melodie con la caratteristica di catturare l’ascolto, seguita da “Pictures on the Internet” dall’andamento dark, senza dubbio un buon inizio.
“You Are the Wind” ha uno sviluppo post punk con liriche struggenti e andando avanti con l’ascolto non mancano di certo momenti interessanti, come avviene con “Out of Focus” con la sua chitarra brillante, con “I Get It!” decisamente spinto con una chitarra rock in stile post punk e anche con “After the Song Ends” nel quale le voci sovrapposte tracciano linee melodiche sognanti.
Chiudono il sipario con “Black Cat”, ritmicamente incalzante come un goth rock di altri tempi, frenetico e libero come un pezzo dei Killing Joke, un brano che risulta essere facilmente uno dei migliori dell’album.
Piacevoli ed estremamente interessanti gli Irish Basement di Mike Toohey sono meritevoli di attenzione e confermano di essere un ascolto decisamente piacevole.