Dopo un paio d’anni esatti dall’ottimo “Safe To Run“, Esther Rose torna con questo suo quinto lavoro sulla lunga distanza, pubblicato ancora una volta dalla New West Records.

Credit: Char Klein

Prodotto da Ross Farbe (dei Video Age) e registrato dal vivo al Bomb Shelter di Nashville, Tennessee, l’album vede la partecipazione del cantautore Dean Johnson e di membri di Video Age, The Deslondes e Silver Synthetic.

La press-release dice che dopo l’ampia serenità di “Safe To Run”, la Rose, che nel frattempo ha smesso di bere ed è stata in terapia, si orienta ora verso arrangiamenti conflittuali, pieni di distorsione e spontaneità di tutta la band, senza mai sacrificare il dono classicista per la melodia che rende ogni canzone immediatamente memorabile.

Il disco si apre con “Want”, dove la musicista che di recente si è trasferita da Santa Fe a New Orleans rimane in una comfort zone dai toni country-folk: quasi cinque minuti tranquilli e sinceri, dove le protagoniste sono chitarra e pedal-steel, regalando belle melodie e un ritornello dai toni poppy.

Facciamo qualche passo avanti e troviamo “Ketamine”, che ovviamente parla di abusi di sostanze, ma soprattutto denota un nuovo stile perché le ruggenti e distorte chitarre che la caratterizzano la portano verso territori alt-rock anni ’90 in maniera assolutamente naturale.

Esther si riposa con la leggera “Scars”, un brano acustico, delicato e riflessivo che vede la partecipazione di Dean Johnson, mentre “New Bad”, pur strizzando l’occhio all’Americana, ha numerosi elementi alt-rock (a cominciare dalle sue potenti e melodiose sei corde) e risulta essere il brano più noisy di “Want”.

Poi c’è la bellissima “Color Wheel”, una dolce ballata disegnata totalmente al piano, dove la voce della musicista statunitense sa arrivare dritta al cuore di chi ascolta, regalando momenti di pura ed elevata emotività.

Davvero un buon album questo “Want”, che ci mostra in quale direzioni sonore il cammino della Rose stia cercando di evolversi: un lavoro solido, sensibile e piacevole che lascia aperte soluzioni interessanti per il futuro di questa songwriter di stanza a New Orleans.