Ci voleva proprio questo “Time is Not Yours” dei Say Sue Me per ricordarci quanto sia brava questa formazione sudcoreana che in 5 brani dimostra quanto la materia guitar-pop in tutte le sue sfaccettature sia perfettamente conosciuta.
I Say Sue Me non sono mai stati di facile catalogazione. Si potrebbe accennare al termine surf-pop, ma in realtà bazzicano con totale disinvoltura l’intero “regno” dell’indie-rock e lo fanno dannatamente bene, sempre con grande competenza melodica e canzoni che funzionano bene al primo ascolto ma, ai successivi, vanno ancora meglio. Un pregio non da poco.

Il nuovo EP si apre con la title track che, vabbè, potrebbe essere insegnata a scuola nella materia “perfezione guitar pop”: c’è una tale bravura nella scrittura che si rimane senza fiato: 3.51 di chitarre superlative e un basso che ti saltella dentro per arrivare al ritornello sublime. Sembra quasi di essere tornati ai tempi del Britpop. “Vacation” è ciondolante, deliziosamente slacker, in zona indie-rock made in USA anni ’90, con questa melodia tanto estiva e solare quanto malinconica al punto giusto, equilibrio perfetto ragazzi.
“In This Mess” che parte con una chitarrona anni ’80, epica e trionfale, che poi darà la linea guida in tutto il brano, tocca i sei minuti e mi fa pensare agli Yo La Tengo, ma anche a certi crescendo shoegaze. Siamo in zona alt-rock comunque, ancora con l’occhio agli USA. Ancora un basso che fa il suo lavoro pazzesco, quella chitarrona epica che poi sembra quasi scivolare verso un surf imbastardito e rumoroso, e poi eccolo, quell’assolone distorto e roboante che ci conduce al finale. Pezzone.
“Mexico” è una bella cavalcata strumentale, a briglie sciolte mentre “Bone Pink” è ballata chiusura dolce e rilassata, onde di un mare tranquillo che scivolano sulla battigia al chiarore di luna.
Roba sopraffina qui.