Un lungo cammino quello che ha portato Suzanne Vega a registrare “Flying With Angels” primo disco di inediti in ben undici anni. Tanti ne sono infatti passati dall’ottimo “Tales from the Realm of the Queen of Pentacles“, un album capace di fondere modernità e tradizione con notevole dinamismo, e ancor di più (quaranta) sono quelli trascorsi dall’esordio uscito nel 1985.

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Molta la curiosità di ascoltare i dieci brani prodotti dal fido Gerry Leonard, canzoni di lotta e sacrificio, di sopravvivenza e altruismo pubblicate dopo due dischi dal vivo: “Lover, Beloved: Songs from an Evening with Carson McCullers” nel 2016 e “An Evening of New York Songs and Stories” nel 2020.

Alt – pop, rock e  folk sono da sempre gli stili prediletti della musicista americana che ancora una volta si esibisce con  grande eleganza e maestria come già dimostrato dal singolo “Speakers’ Corner” inno gentile ma deciso alla libertà di parola, sensazione confermata dal melodico pop rock della title track e da “Chambermaid”  ispirata alla cameriera protagonista di “I Want You” del  maestro Bob Dylan.

Non mancano momenti grintosi come “Witch”, la trascinante “Lucinda” dedicata a Lucinda Williams e la graffiante “Rats” ma è il soul venato di funk di “Love Thief” a sorprendere davvero, momento perfetto per godere ancora una volta delle tonalità più calde e soft di una voce senza tempo. “Last Train from Mariupol” intensa e toccante racconta la guerra in Ucraina dal punto di vista di chi è costretto a fuggire, misteriosa e suadente “Alley” altro brano molto raffinato.

Il folk rock classico e solare di “Galway” chiude un disco che arricchisce ulteriormente il mondo sonoro di una cantautrice che rivendica ancora una volta l’importanza di prendersi del tempo, per creare in piena libertà. “Flying With Angels” ripaga ampiamente la lunga attesa con il suo cuore sincero, riflessivo, tenace, femminile e femminista ed è l’ennesima rinascita di Suzanne Vega.