
Cantautore sublime, Niccolò Fabi è uno di quegli artisti che meglio rappresentano l’italica poesia. In occasione dell’uscita del nuovo album pubblicato dal musicista romano, “Libertà Negli Occhi”, abbiamo deciso di farci un giro nella sua discografia, attraverso l’oramai iconica TOP 10 Brani di Indie For Bunnies.
10. Rosso 1997, da “Il Giardiniere”Ironia tagliente, quasi feroce, per uno dei pezzi più rappresentativi della discografia del Nostro.
Dettaglio insindacabile: “La Cura Del Tempo” è un discone e il pezzo in questione è pura magia musicale.
Malinconia ancestrale per una traccia che è tra le più amate di Niccolò.
Vero e proprio inno generazionale, “Se Fossi Marco” brilla nella discografia di Fabi come una fiamma nel cielo. Brano iconico e a suo modo tagliente.
Qui bisogna solo sedersi, trovare un paio di cuffie e lasciarsi andare alla bellezza di una traccia che a definire “fotonica” si corre quasi il rischio di sminuirla. Evergreen.
Probabilmente, il verso “Non si dice mai ‘dica’ senza un perché…” è uno dei più iconici degli anni Novanta. E già solo questo basterebbe a spiegare l’essenza di un brano che ha contribuito a rendere il primo disco dell’artista romano uno dei lavori più interessanti di quel decennio.
Premio Tenco (all’epoca) per un pezzone che disegna – ancora adesso, a distanza di quasi dieci anni – delle coordinate musicali dannatamente evocative.
Sdraiarsi su una nuvola e ascoltare il sapore gustoso della poesia. Questa è la nostra definizione di “Oriente”, uno dei brani più belli di Niccolò.
Traccia multigenerazionale divisa a metà tra ironia e genialità. Il primo Niccolò Fabi.
Nel 2003 avevo 16 anni e l’adolescenza tagliata a fette dalle insicurezze. Questo brano mi ha insegnato a guardare il lato invisibile delle cose (che di solito è quello migliore). Il cerchio della nostra TOP 10 Brani non poteva che concludersi con questa. Andate in pace e ascoltate.