
Fin troppo si è scritto e discusso riguardo la travagliata storia di questo album: alla fine, ciò che conta è quello che abbiamo tra le mani. Riassumere, però, a volte è una pratica più doverosa che tediosa. Dopo l’uscita, nel ’99, del secondo disco “When The Pawn…” e la fine del tour dedicato, la Apple si prese una pausa, ammettendo in seguito di non avere materiale per scrivere canzoni, e che se questo non fosse arrivato non si sarebbe fatta troppi scrupoli nell’abbandonare la carriera artistica. Poi, nel 2002, iniziò a registrare un nuovo progetto con l’amico e collaboratore Jon Brion.
Nel 2003 il materiale era praticamente pronto per essere pubblicato, senonché la casa discografica non rispettò la scadenza: anche se gli esatti motivi non sono mai stati resi pubblici, è abbastanza chiaro che il problema maggiore fosse quello delle vendite che secondo la label non erano assicurate. Si decise quindi di registrare nuovamente l’album con i produttori Mike Elizondo e Brian Kehew. In tutto questo nel 2004 uscirono svariati leak e gruppi di fan lanciarono campagne per spingere la label a far uscire l’album.
Finalmente ad ottobre 2005 l’album, di molto cambiato dopo la seconda registrazione, vede la luce. “Extraordinary Machine” non è il migliore album della Apple, ed alcuni si azzarderebbero a dire che è il meno riuscito. Il fatto è che la Apple non ha mai pubblicato materiale di basso valore: semmai, con questo terzo disco, si ripete un suono già reso familiare dai primi due lavori. Ma anche questo non è un elemento del tutto vero: la stessa titletrack, infatti, suona come una novità nella sua discografia. Sul versante della scrittura, poi, la cantautrice non ha mai deluso: la sua è da sempre una tra le migliori penne di tutto il panorama cantautoriale americano.
Prendi per esempio la title track, “Red Red Red”, “Please Please Please”, “Not About Love”. E la voce della Apple in questi anni era splendida: statuaria e fuggevole, profonda e grandiosa. Di certo i due lavori successivi del 2012 e del 2020 sono una spanna sopra, ma non per questo “Extraordinary Machine” non merita, in questo ventennale dalla pubblicazione, un riascolto e una rilettura.
Data di pubblicazione: 4 ottobre 2005
Tracce: 12
Lunghezza: 50:22
Etichetta: Epic Records
Produttore: Jon Brion; Mike Elizondo; Brian Kehew
Tracklist:
1. Extraordinary Machine
2. Get Him Back
3. O’ Sailor
4. Better Version Of Me
5. Tymps (The Sick In The Head Song)
6. Parting Gift
7. Window
8. Oh Well
9. Please Please Please
10. Red Red Red
11. Not About Love
12. Waltz (Better Than Fine)













