Soul, funk, new wave, elettronica e qualcosa di oscuro, indefinito, cinematografico  come la solitudine della riviera romagnola fuori stagione. Questo il DNA musicale di “Modern Night” nuovo disco di Alex Fernet uscito su Bronson Recordings / La Zona d’Ombra dopo “Luicidanotte” (2023). Un luogo dove “il funk non sorride: sparisce in un vicolo, in cerca di qualcosa che ha perduto“.

Sintetizzatori, echi anni ottanta, fonti d’ispirazione che vanno da David Bowie a Gaznevada, da David Sylvian e Scott Walker a The Human League e agli Style Council.  Le batterie suonate da Diego Dal Bon (Crocodiles, Jennifer Gentle) e il piano spettrale di Little Albert (Messa) fanno da sfondo alla voce lucida e cangiante di  Fernet che insegue nel buio il protagonista di “Sunlight Vampires”.

Figura che percorre e attraversa tutti i dieci brani, dalla disco di “Rollover” a “Hey Lady” alla movimenta “Comfort Zone” fino a “Speeding Fine” e “I Hate This Summer”. Un disco che “rifiuta la perfezione digitale in favore dell’imperfezione analogica” ma in realtà riesce a far convivere entrambi i mondi a suon di ritmi e adrenalinici e melodie  irresistibili.  

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Alex Fernet – Instagram