Tornano i The Elephant Man che avevano ben impressionato con “Sinners” nel 2023. Maximilian ovvero  Max Zanotti (Deasonika, Casablanca) il bassista Ivan Lodini (ex Movida) Francesco Tumminelli / TMY (ex Deasonika) alle chitarre e Alessandro Ducoli / Halle alla batteria esplorano l’altro lato del peccato, andando in cerca di redenzione senza perdere quel gusto per il rock venato di dark wave che li contraddistingueva.

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“Redemption” con i testi curati da Leah Janeczko è un viaggio nel cuore e nell’animo umano a suon di rock ritmato con melodie profonde e potenti come risulta evidente fin dalle prime note di “I’m ready” brano ipnotico e avvolgente con un arrangiamento complesso e l’intervento degli archi a rendere più intenso il cantato di Zanotti.

L’anima maledetta e quella salvifica tornano a scontarsi in “Lies are my Perfect Drug” ballata rock graffiante e gotica con un ritornello estremamente ben costruito, prima che il ritmo si alzi decisamente con la trascinante “Better! Better! Better!” che ricorda gli A Perfect Circle mentre “I Got It” con echi metal e  industrial s’inoltra nel territorio esplorato da Tool e Nine Inch Nails.

“To Myself” e l’atmosfera cambia ancora in un duetto tra la voce baritonale di Zanotti e quella di Geogeanne Kalweit (ex Delta V) quattro minuti dolorosi e riflessivi, di grande eleganza. “Echoes” torna con rinnovata passione a quei ritmi gotici, dark e decadenti già sperimentati in “I’m ready”, “The Right Way Wrong” pulsa e vibra con assoluto dinamismo.

Il finale è movimentato affidato com’è alla martellante, affilata “Sister of War” altro bel brano rock potente e pieno di tensione, stemperata da “Dance of the Hollow” con la tromba a sottolineare i momenti salienti di un brano nostalgico e suadente, poetico e rarefatto. La redenzione dei The Elephant Man è giunta al termine ed è un gran bel sentire, prova maiuscola per una band di calibro internazionale.