Ma il punk è nato davvero in America?

E qual era la profezia di Jim Morrison?

Chi raccoglierà l’eredità dei Massive Attack e continuerà a cantare giustizia, libertà, umanità?

Perché i giornalisti inglesi odiavano tanto lo shoegaze?

E cosa resta oggi dei fragili e monumentali Smashing Pumpkins degli anni Novanta?

E degli U2 degli anni Ottanta, prima che diventassero icone globali?

Avete mai visto “Singles” di Cameron Crowe, con i suoi sogni infranti e i suoi amplificatori a manetta?

Sapete davvero come andò il primo tour dei Nirvana nel nostro Paese, tra chitarre distrutte e piccoli club?

E se pensiamo alla musica italiana, dove si nascondono, oggi, i suoi poeti crepuscolari, i suoi visionari silenziosi, i suoi artigiani delle parole e del rumore?

Qual è l’album più sacrale dei Beatles?

E cosa ci hanno insegnato le visioni orwelliane dei Pink Floyd, che sembrano descrivere alla perfezione la nostra epoca di sorveglianza e controllo?

Come si può parlare di Battiato o di De André scegliendo solamente una manciata di canzoni, senza sentire di aver lasciato fuori qualcosa di essenziale, di irripetibile, di eterno?

E poi Jeff Buckley, Syd Barrett, Mark Lanegan, David Bowie, Ian Curtis, Lou Reed — costellazioni di anime che continuano a brillare sopra di noi, a indicarci la via anche quando non sappiamo più dove andare.

Ma l’Occidente, nel frattempo, ha smarrito la bussola? O basta rifugiarsi in un album dei Cure?

È davvero in una crisi di valori perenne, o semplicemente si è dimenticato di ascoltare?

Avete visto la mostra dei CCCP, e il film su Bob Dylan, e quello sul Mago di Oz, con il suo arco di speranze e di illusioni?

Ecco, tutto questo e molto altro risuona tra le pagine di “Cronache Dal Parco Paranoico: Canzoni, visioni e futuri mai nati“.

Una raccolta di 120 articoli scritti dal dopo-pandemia ad oggi del “nostro” Michele Brigante Sanseverino, in un tempo di sospensione e di risveglio, di silenzi e di ritorni, di voci che hanno tentato di dare un senso al rumore del mondo. Recensioni, riflessioni, racconti e cronache che attraversano la musica come se fosse una mappa del reale — una bussola che orienta tra il passato e il presente, tra l’intimo e il collettivo, tra la nostalgia e la speranza.

Dentro queste pagine convivono dischi leggendari e gemme dimenticate: dal debutto incendiario dei Rage Against The Machine alle linee scheletriche e minimali dei Television, fino alle visioni meccaniche e decadenti dei Suicide.

C’è il grido collettivo del Live Aid, la caduta del muro di Berlino raccontata da Roger Waters, lo storico “MTV Unplugged” di Kurt Cobain, ultimo rito di purezza prima del baratro. E poi ci sono i nuovi protagonisti di un mondo in bilico, i suoni nati dopo la pandemia: i Fontaines D.C., i The Murder Capital, gli Idles, le Wet Leg, e la scena italiana che continua a reinventarsi — dopo i Verdena, gli Afterhours, i Marlene Kuntz, oggi abbiamo i Calibro 35, i Baustelle, Daniela Pes, Iosonouncane, Andrea Laszlo De Simone.

Un viaggio che non è solamente musicale, ma anche umano e politico.

Ogni articolo è un frammento di tempo, una domanda sospesa, una scintilla che tenta di illuminare la nostra epoca, così piena di voci, ma così povera di ascolto. Un cammino tra le canzoni e la società, tra il sogno e la cronaca, tra i futuri possibili e quelli mai nati.

“Cronache Dal Parco Paranoico” non è soltanto una raccolta di scritti pubblicati in questi anni anche su Indie For Bunnies: è un diario collettivo, è un archivio di emozioni e di epifanie, una costellazione di suoni che hanno segnato il nostro modo di essere vivi. Perché la musica — quando è vera — non parla solo di sé, ma del mondo intero. E in un’epoca che sembra aver smarrito la sua melodia, queste pagine provano a restituircela, intrecciando ricordi, pensieri, visioni e futuri che continuano a pulsare sotto la pelle del presente.

Un libro per chi ancora crede che la musica possa essere una forma di resistenza, un rifugio, una possibilità.

Per chi ascolta non solo con le orecchie, ma con il cuore e con la memoria.

Per chi, come noi, non ha mai smesso di cercare, dentro una canzone, il segreto della vita.

Editore: autoproduzione
Autore: Michele Brigante Sanseverino
Lingua: Italiano
Pagine: 256 pagine
ISBN: 979-8269503745