Eccoci ad un nuovo appuntamento con TRISTE © for Bunnies, la nostra rassegna di band tutte da scoprire. Per il caldo, per le lunghe serate estive o per qualsiasi altro motivo pensiate sia il più adeguato.

DINERS

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Usare la parola “surf” vicino ad “Arizona” potrebbe essere quantomeno fuori luogo. Non in questo caso, perchè dal deserto arrivano i Diners e il loro indie-pop di stampo lo-fi che sembra essere più adatto alle spiagge californiane che allo stato del Grand Canion.

“Always Room” è il loro nuovo disco, perfetto per l’estate che avanza.


TROPIC OF YOUTH

Da Sheffield arrivano i Tropic of Youth con il loro EP “Sun City”. Pezzi che arrivano dritti alla testa già  dal primo ascolto e che muovono dai riferimenti dell’indie anni ’90 sino alle più recenti produzioni d’oltre manica.

La quasi impronunciabile “Poa Kichizi Kama Ndizi” (che in Swahili vuol dire, più o meno, “cool like banana”) è forse il pezzo che meglio rapprensenta la piacevolissima musica di questa band


LES CRAZY COCONUTS

Indie-Rock, forti influenze elettroniche, ritmiche incalzanti e….una ballerina di tip-tap! Questo è quello che ci propongono i portoghesi (dalla sempre più sorprendente Leira) Les Crazy Coconuts.

Un trio composto da chitarra/tastiere, batteria e il “sapateado” di Adriana Jaulino, per un mix che nonostante possa sembrare azzardato riesce a dar vita ad una produzione estremamente interessante


FLOWER FACE

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Dal Canada una giovanissima musicista che ci regala un disco (“homesick”) fatto di semplicità  e delicatezza. E di 10 bellissime chicche di indie-pop acustico.

Vena cantautoriale, atmosfere eteree e dreamy, momenti cupi che si alternano a piccole filastrocche agrodolci: tutto questo è Flower Face, che mostra di avere le qualità  per far parlare ancora a lungo di sè.


DANNY SHAW

Ancora in attesa di veder uscire il primo EP, Danny Shaw si presenta con il suo indie-folk un po’ scarno ma capace di arrivare dritto all’ascoltatore grazie anche ad un marcato gusto per la melodia. “Cup Of You” è il pezzo che più ci ha colpito e che ci ha fatto ricordare i piatti di scouse che ci siamo mangiati nella sua Liverpool.