Da Pskov, Russia, questi We Lose Everything, di cui sappiamo davvero poco (o niente, ma ci stiamo informando…), con una tempesta post-rock delle più trascinanti.

L’idiofono della intro (“Sorrow”), che troviamo poi più avanti come fidato sodale, dà  il via a chitarre ruvide, metalliche e riverberate che si spalleggiano con un basso dei più profondi ed una batteria energetica, prendono potenza nell’incedere ma sanno anche quando calare i giri e disegnare paesaggi più quieti ed atmosferici (“Time Heals The Wounds”) per riprendere forza nel finale (“It Builds Up Strenght Inside”).

Pur breve (siamo appena sopra i 16 minuti) il lavoro di questi (ragazzi?) russi, per quanto sicuramente “casereccio” (si sente anche una notifica di un cellulare durante il secondo brano, “Never Call Me Again”, non so quanto voluta…), mette in mostra grinta e sentimento.

Da provare.