Probabilmente tra le recensioni dei “big” non avrebbe avuto la visibilità  che merita questo terzo album dei bresciani One Eyed Jack. Uscito lo scorso 16 settembre per la bergamasca Fontana Indie Label 1933, “Headaches” è un lavoro che mostra i muscoli sin dalla traccia d’apertura con una “Took me down” in salsa Alice In Chains, così come “Nice Day” ed “Endorphines”, laddove “Teen Pigeons Party”, “BU IA” e la title track strizzano senz’altro l’occhio ai Soundgarden.

Sebbene il disco possa sembrare ad un primo ascolto scevro di originalità , in realtà  i riff tonanti e la complessiva potenza sprigionata dal power trio mette in mostra un prodotto di indubbia qualità  che regala anche momenti hard rock come nella bella traccia di chiusura “Cuddle in a Jail”.

Registrato alla La Maison Music Factory di Suisio (Bg), “Headaches” è stato prodotto ancora una volta da Matteo De Napoli (che ha lavorato in passato anche con Amy Winehouse, Nea Agostini, e Kristian Marr) e inaugura l’ingresso nella band – al fianco di Daniele Amighetti (voce) e Dario Rossini (batteria) – Veronica Massaro al basso (che ha curato anche l’artwork) la quale ha sostituito l’uscente Stefano Vanoni che appare comunque nei credit del nuovo album.

“Headaches è il nostro album più aggressivo, forse quello in cui si sente meno la vena grunge che ci ha sempre accompagnati. Abbiamo accolto ogni influenza, senza sforzarci di creare un suono omogeneo, quanto di far rendere ogni brano nel modo migliore”, ha dichiarato la band e, in effetti, un turbine di stoner e psych rock travolge l’ascoltatore che merita questa uscita.

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