El Cijo
Bonjour My Love

Il folk blues dovrebbe essere una faccenda da uomini barbuti che masticano tabacco e bevono whisky. Dovrebbe avere l’odore della carne messa a rosolare sul fuoco, della polvere portata via dal vento e sarebbe opportuno che il sole alto e cocente indurisse il fango schizzato sugli stivali da cow-boy. Scopro oggi che può essere anche una faccenda tutta italiana, perchè El Cijo è una parola in dialetto anconetano (che vuol dire appunto ciglio) e non un termine spagnoleggiante come sarebbe lecito pensare.

Masterizzato negli studi di L. Nix a Memphis, “Bonjour My Love” è in gran parte un ottimo album di folk venato da un blues sporco e sincero quel tanto che basta da non rendersi conto che a suonarlo sono dei ragazzi di Ancona. Un poco Devendra e un poco Bob Dylan, anche se non sempre il risultato è all’altezza dei momenti migliori. Ogni tanto una sorta di autocompiacimento porta all’involuzione di alcuni passaggi, soprattutto strumentali, che sembrano più il frutto di una sperimentazione casuale in cui, agli strumenti della tradizione americana, si aggiungono suoni giocattolo e beat elettronici.

Si rischia così di finire fuori tema e il lavoro, per essere apprezzato come dovrebbe, andrebbe asciugato di qualche momento interlocutorio. Peccato, perchè c’erano tutte le premesse per trovarsi al cospetto di un gran disco di “Americana”, cosa davvero inusuale alle nostre latitudini, invece restiamo a metà  del guado, con un pungo di canzoni godibili e qualche pausa di troppo.

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