Australia e Nuova Zelanda sono preda di un’interessante fermento musicale ormai da anni, da ben prima che una sedicenne chiamata Lorde si installasse in cima alle classifiche di mezzo mondo. I Blank Realm di questa prepotente rinascita “aussie” fanno parte di diritto, visto che palchi piccoli e grandi della natia Brisbane e non solo li calcano dal lontano 2007.

I fratellini Daniel, Sarah e Luke Spencer e il “brother in arms and spirit” Luke Walsh dopo una manciata di album in cui dimostravano di aver imparato a dovere la lezione impartita da Sonic Youth e Can hanno cambiato marcia due anni fa con il decisamente più accessibile “Go Easy”, ripubblicato nel 2013 da quella Fire Records che per le band interessanti ha sempre avuto un occhio (e un orecchio) di riguardo.

Ma è “Grassed Inn” il disco con cui i Blank Realm potrebbero finalmente ottenere l’attenzione che meritano, quello in cui riescono a trovare la loro personalissima quadratura del cerchio tra sperimentazione, psichedelia e orecchiabilità . Un disco fuori dagli schemi, eccentrico, indie nell’anima, sbarazzino, umorale e meravigliosamente naif che deve tantissimo ai Beat Happening, a mostri sacri come Dream Syndicate, Big Star e REM ma anche a band come Toy Love, The Chills e The Clean senza le quali la scena indipendente australiana e neozelandese non sarebbe neppure cominciata.

Difficile non essere coinvolti dalla melodia graffiante, assassina, deliziosamente furbetta di canzoni come “Falling Down The Stairs”, “Violet Delivery”, “Bell Tower, “Reach You On The Phone” e della sarcastica “Back To The Flood”, polpette avvelenate cotte in piccante salsa pop e condite con un pizzico di distorsione (“Bulldozer Love”, “Baby Closes The Door”) che sembrano fatte apposta per invadere la zona più sensibile, vulnerabile del cervello mettendo radici. Un ritornello dopo l’altro, con quel sano menefreghismo per quanto fatto in passato che fa esclamare “le chitarre non saranno perfette ma funziona!”, compromesso che i Bed Wettin’ Bad Boys e gli Scott & Charlene Wedding (che dei Blank Realm sono conterranei) hanno trasformato in arte.

Ha cambiato totalmente stile il quartetto di Brisbane: meno rumore e più disimpegno, prendere o lasciare. Chi amava alla follia i primi Blank Realm per le loro incursioni e evoluzioni noise potrebbe incavolarsi più del solito ascoltando “Grassed Inn” che però resta un disco godibile, che diverte e non annoia. L’album per cui è bello prendersi una sbandata bruciante e improvvisa, di quelle estive (e guarda caso l’estate down under cade proprio a gennaio) che poi passano senza far soffrire ma in fondo ti restano dentro e diventano un ricordo affettuoso a cui non pensi spesso, solo ogni tanto, scuotendo la testa con una risata incredula e un pizzico di dolce nostalgia.

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Greassed Inn
[ Fire – 2014 ]
Genere: psych pop
Rating:
1. Back To The Flood
2. Falling Down The Stairs
3. Bell Tower
4. Bulldozer Love
5. Violet Delivery
6. Baby Closes The Door
7. Even The Score
8. Reach You On The Phone