Chiariamolo subito: King Tuff è un pazzo. Artista eclettico e avventuroso come pochi (lo batte forse solo Ty Segall, che guarda caso a un certo punto appare dal nulla per suonare la batteria in “Black Moon Spell”) è un alieno che ogni tanto decide di scendere sulla terra per corrompere un po’ di giovani menti innocenti con la sua miscela di garage, rock e indie pop ad alta infettività . Uno ci prova a star lontano dalla sua musica, a dire: eh no adesso basta. Stavolta l’album non me lo ascolto. Invece niente da fare.

Perchè le canzoni di King Tuff ti vengono a cercare. Insistenti, petulanti, con quei ritornelli che non ti lasciano stare, che creano dipendenza, ti si appiccicano addosso e basta. Era così nel 2008, quando l’allora semisconosciuto Kyle Thomas vestiva per la prima volta i panni del suo buffo alter ego. E’ così ancora oggi, anche se nel frattempo sono cambiate molte cose. Mr. Thomas è approdato in casa Sub Pop ma resta sempre un garagista smodato, fatto e finito. Che in questo “Black Moon Spell” si diverte a giocare con chitarre e distorsori, facendo come sempre un gran casino e spingendo il falsetto della sua vocina verso nuove vette di follia canora.

Una canzone come “Madness” poteva scriverla solo lui, ed è talmente assurda e divertente che devi per forza sentirla ancora. “I Love You Ugly” è la ciliegina sulla torta che mancava nella colonna sonora di “Napoleon Dynamite”, un minuto scarso di lamento acustico talmente lo-fi che di elettronico c’è solo il filo del microfono. “Demon From Hell” è un accattivante rock n roll in cui Mr. Thomas si traveste da Roky Erickson e si scatena tra urla inquietanti e strani rumori. “Black Holes In Stereo”, “Beautiful Thing” e “Headbanger” sembrano scritte da un sedicenne con qualche birra e interessante sostanza psicotropa in corpo. “Radiation” è distorsione pura e semplice, senza edulcoranti nè conservanti.

Agli esordi Kyle Thomas è stato soprannominato da qualcuno il Marc Bolan del garage rock, sfrontato ed eccessivo, con un cappellino da baseball al posto dei lustrini. Ed è ancora così, basta ascoltare “Magic Mirror” o “Staircase Of Diamonds” per capirlo. Mr. Thomas è uno che porta tutto all’estremo. Difficile che lasci indifferenti, o piace o non piace. Con “Black Moon Spell” difficilmente guadagnerà  nuovi fan. Ma chi lo apprezza e l’ha apprezzato in passato gli dia un’altra possibilità . C’è da divertirsi.