L’effetto dell’erba in un momento di intensa depressione può manifestarsi in vari modi, come per molte altre situazioni si entra nel campo nella soggettività . L’opinione che va per la maggiore è una sorta di catalessi, chiusi in casa tra cibo spazzatura e nuvole sempre più dense di fumo a ricoprire i muri di quell’odore tipico di alcuni appartamenti abitati da studenti universitari. Quando, una volta spalancata la porta, nell’aria non si respira si intuisce rapidamente che ci si trova in un luogo dove le finestre vengono aperte solo in rari momenti di consapevolezza.
Se – dopo un certo periodo passato in un collegio – a riflettere tale immagine all’esterno è un rapper il gioco è fatto. Earl Sweatshirt ad una prima impressione pare non uscire di casa da tempo, stella riluttante che si è stancata di girare con il suo collettivo di babbi natale ubriachi d’ironia.

E non ci pare vero di poter raccontare le difficoltà  di un famoso giovane nero che desidera esclusivamente raggiungere lo Xanax più vicino a lui, crediamo di capire che finalmente questi bambini poco cresciuti si scontrano con la dura realtà  nonostante i soldi ed in successo.
Sembra una sorta di risarcimento, la rivincita su chi è stato in grado di costruirsi uno spazio originale nel mondo dell’hip hop.
La loro sfacciataggine ignobile e fittizia – riguardatevi il video di “Domo 23”, singolone di Tyler, The Creator in cui Earl è l’arbitro di un incontro di wrestling e delizia tutti con un balletto ridicolo ““ ha disturbato molti, come quando entra in scena un circo tra il ridicolo e l’inquietante.
Eppure tra una rottura ed un lutto le radici rimangono ben piantate a terra, in un suolo dove le rime di Sweatshirt arrivano a toccare vette altissime.

I blow a spliff before the ink dries on the paper / And lately I don’t like shit, I been inside on the daily

Si può rimanere chiusi dentro le mura domestiche, impregnate e macchiate di fumo, senza cadere nei clichè della più classica crisi di nervi. Variano le percezioni in “Mantra”, tra bassi scheletrici e synth che si perdono nella melma rallentando la propria corsa.
You know you famous when the niggas that surround you switch | And if they hated in a passive tense | And now they hound your dick
“Faucet” non nega i problemi, ed Earl con il suo classico incedere si muove tra beat centrati sempre più in basso con un battito in loop.

I hope my phone break, let it ring | Toe to toe with the foes, new and old
Ritorna l’effetto dello Xanax, si scende in dettagli e le parole catatoniche si cristallizzano in un suono pieno di grumi. Una ricerca di riposo che non arriva mai per via del mal di testa, un moto rallentato è reso straniante dall’apertura melodica conclusiva. Tra le altre cose il video di “Grief” è un capolavoro in cui effetti fotografici trasfiguranti rendono perfettamente visibile il mood del pezzo.
“AM // Radio” perennemente contro tempo, dove Wiki dei RATKING è presente in un duetto chiuso da un basso profondissimo, annegato in un sample lievemente meno cupo.

“DNA” rientra in piena modalità  Odd Future, un rap lo-fi eretto su un ritmo ciondolante come in una favola dove i protagonisti decidono di stravolgere tutto dirigendosi verso nuovi lidi apparentemente a caso. C’è anche la possibilità  di fare un piccolo sunto, mentre la testa ondeggia a ritmo.
Tell momma get a gun if I get too popular | I’m just being honest with it | Tell her stop whining, it ain’t no more problems.

E infine un suggerimento dall’artista: WHEN YOU GET DONE LISTENING TO IT, LISTEN TO IT AGAIN, THATS WHY ITS 30 MINUTES NUMBNUTS