Il terzo disco di Slow Down Molasses, “100% Sunshine”, esce via Noyes Records a poco più di 12 mesi di distanza dall’ultimo lavoro in studio, “Burnt Black  Cars”. Il sestetto, canadese di Saskatoon, giunge al terzo LP in una decade di musica a metà  tra psichedelica e shoegaze, con una chiara deriva dream pop. Ci sanno fare, frontman Tyson McShane (voce e chitarra) e amici, con uno stile divenuto ormai loro marchio di fabbrica, tendente alle classiche sonorità  di metà  anni ’80 che appartengono a band divenute iconiche nel corso del tempo.

“100% Sunshine” si snoda in un percorso lungo 43 minuti, per 11 tracce che conferiscono al disco una certa solidità , a partire dalla strumentale “Faeries on High”, nata da una serie di jam sessions registrate alla rinfusa dalla band e scelta come brano d’apertura. Il prosieguo vede Slow Down Molasses  mostrarsi in una dimensione tesa e a metà  tra shoegaze, reminiscenze noise e rintocchi più spiccatamente pop. C’è anche un pizzico di  Fugazi, ad esempio in “Intentions”, dove alcune linee melodiche dissonanti rimandano in maniera nemmeno tanto velata a “Full Disclosure” (2001), come svelato dalla band stessa.

Questi ragazzi canadesi fanno il loro con una certa precisione. L’album si mostra in tutta la sua consistenza con gli altri pezzi forti della tracklist, tra cui citiamo “Moon Queen” (tra le più spinte), “Levitation Sickness” e “Ghosts & Vodka”. Proprio quest’ultima è un sentito omaggio all’eredità  lasciata da Joy Division e New Order, in un contesto che ricorda anche gli anni di “Disintegration” (The Cure). Si inserisce alla perfezione in un contesto – quello di “100% Sunshine” – che mescola sensazioni contrastanti. E’ un disco sempre in bilico, verrebbe da dire, nel quale la scatola emozionale di Slow Down Molasses viene riempita e conseguentemente svuotata, senza soluzione di continuità .

Piacciono, per la pulizia di un suono che pur non inventando nulla di nuovo, sa farsi apprezzare per tutta la durata del LP. Si confermano in maniera importante, anche se va sottolineato che questo nuovo lavoro in studio non bissa del tutto  il successo ottenuto dal predecessore, “Burnt Back Cars”. C’è la bravura di McShane in un cantautorato affinatosi nel corso degli anni, ci sono paesaggi melodici di ottima fattura, c’è un’atmosfera sognante e malinconica nel contempo: tutti gli ingredienti sono in fila ordinata.

Slow Down Molasses  tornano in scena, dunque, nel pieno di quella che definiamo  foga creativa. Questo “100% Sunshine” piacerà  agli amanti della band e del genere. C’è meno eclettismo, forse meno inventiva, ma non vi è dubbio che questo gruppo  abbia tutti i necessari requisiti per continuare a fare bene.