Si intitola “Like an Island” il primo album solista di Bryde al secolo Sarah Howells, e la cosa ci piace assai.
Una carriera iniziata da giovanissima nel mondo della musica a soli 10 anni, la gallese infatti milita nella prima band con l’amica del cuore Nia, sogno che purtroppo durerà  poco vista la prematura scomparsa di quest’ultima nel 2004. Una storia triste che però non ferma Sarah, portandola negli anni a suonare in numerose band e progetti assieme al connazionale Richard Liewellyn e formando poi con lo stesso i Paper Aeroplanes, duo Gallese Folk pop acustico.
Un album solista pieno zeppo di emozioni messe in bella copia, di riflessioni, “Un lavoro- dice l’artista – che parla delle persone, di come le stesse auto-modifichino le proprie vite per apparire con un aspetto impeccabile, che sia meglio indossare una faccia coraggiosa piuttosto che mettere a nudo i nostri sentimenti; che poi questo sia salutare o meno poco importa. Di come si metta in scena un ritratto impreciso delle nostre vite, e di come in questo, alla fine siamo un po’ tutti uguali”.
Temi quindi che vengono dal profondo, forse proprio vissuti in primis dall’artista che in questo album fa veramente emozionare. La sua voce risulta delicata come una piuma che si appoggia dolcemente su una stoffa vellutata, una voce ricca di timidi sospiri che legano il cantato, così fragile e innocente. Impossibile non rimanerne esterrefatti, dato che al contempo la stessa rende al massimo anche in brani più aggressivi come “Less”, ricordando un po’ artiste del calibro di Ellie Rowsell dei Wolf Alice o la meno contemporanea Grace Slick dei Jeffersone Airplane. Un album veramente ricco di sfumature che mette alla prova la gallese ma che al contempo ne conferma le molteplici doti artistiche.
Questo “Like an Island” è uno di quegli album che, sorridendoci timidamente, ci prende per mano e ci accompagna per una lunga e piacevole passeggiata.