Il secondo appuntamento con i “non tanto super antieroi” nati dalla penna fumettistica di Gerard Way (già  cantante dei My Chemical Romance) è decisamente migliore del primo. Sarà  l’ambientazione anni ’60, sarà  il gioco con la storia, sarà  che già  ci siamo affezionati a questi sette outsiders con i superpoteri, sarà  la trama ancora più intricata e divertita, ma una nuova freschezza aleggia nella serie e si sente dal primo agli ultimi due spettacolari episodi.
Il cliffhanger è peraltro da urlo, roba che ti metti a contare i minuti che ti separano dalla prossima stagione.

C’è ancora qualche problema nella gestione degli episodi, delle volte un po’ pesanti, gravati dal minutaggio spesso poco snello.
C’è invece da esaltarsi invece ad ogni scelta musicale fatta dagli autori, che mescolano pop, musica black, rock, glam e chi più ne ha più ne metta, scegliendo tra hit planetarie come tra inetti indie.

Ah, Klaus uber alles.