Possiamo accettare le cose per come sono oppure possiamo tentare di cambiarle.

Come? Il primo passo potrebbe essere quello di eliminare il disordine in cui affoga il nostro presente. “Now” è, appunto, una interpretazione musicale della nostra quotidianità , delle nostre continue ricerche, del nostro bisogno di sentirci appagati, felici e completi ed, allo stesso tempo, della necessità  di avere sempre un nuovo traguardo da raggiungere, un nuovo limite da oltrepassare, anche a costo di sacrificare quel che abbiamo ottenuto finora.

Forse non potremo mai sentirci davvero soddisfatti, è questo il dubbio che si insinua tra le sonorità  blueseggianti, familiari e tecnicamente stupefacenti di Luca Worm; la sua chitarra sa essere sia inclusiva ed avvolgente, che cruda e tagliente e ciò rende il disco piacevole, non essendo sintonizzato su di un’unica trama conduttiva, e permette di offrire agli ascoltatori una diversa gamma di soluzioni sonore: brani strumentali; parti cantate; passaggi più melodici; altri scolpiti nel viscerale passato rock-blues della tradizione americana; atmosfere più massicce, magmatiche e metalliche, alternate ad altre che sono più minimali, rarefatte e diluite, di chiara matrice post-rock. Panorami musicali ampiamente noti e diffusi che, però, Luca Worm riesce a plasmare ed intrecciare a proprio piacimento.

Probabilmente è proprio la capacità  di esser minimali, ciò che più manca alle nostre esistenze; non riusciamo a rendere lineari e semplici le nostre giornate, le sovraccarichiamo di dati, di informazioni, di necessità , spesso del tutto false, inopportune e superficiali e ci convinciamo di essere vivi, mentre, in realtà , non stiamo facendo altro che accumulare una mole enorme di tempo sprecato, fake news, oggetti più o meno in inutili e soprattutto una confusione che è sia materiale, che spirituale. Un caos intrinseco che non può che rendere fallace questa nostra ricerca trascendentale di benessere; benessere inteso come il raggiungimento di un equilibrio armonico in primis con sè stessi, poi con i propri simili, con il mondo circostante e con tutte le forze misteriose che regolano il funzionamento dell’Universo e quindi la vita stessa sulla Terra. Si tratta di una linea talmente sottile da essere del tutto invisibile, ma, allo stesso tempo, essa è industruttibile e capace di tenere assieme tutto il Creato: dal più minuscolo organismo unicellulare fino alle più grandi stelle della galassia.