Leggenda vuole che le band odino le etichette, i mille nomi con cui nell’era digitale la musica viene classificata, inserita nelle playlist. I Sun June hanno creato la definizione perfetta da soli tre anni fa dopo l’uscita dell’esordio “Years”. “Regret pop” termine ironico che li rappresentava allora ma oggi suona decisamente riduttivo. “Somewhere”, prodotto da Danny Reisch, è un secondo album pieno di vita che esorcizza i rimpianti senza suonare melenso.

L’intensità  di brani come “Young”, “Homes” o “Apartments” diventati nel frattempo piccoli classici è un punto di partenza per costruire nuove melodie che mettono in evidenza l’affiatamento raggiunto dal quintetto trascinato dalla voce espressiva di Laura Colwell, che per la prima volta imbraccia anche la chitarra. “I’m Jackie O, I’m Patti Smith, I’m Stevie Nicks I’m what you’ve got, I’m what you get, I’m everything” sussurra in “Bad With Time” cercando di far tornare sui suoi passi un ex troppo cool per L.A.

Un brano d’apertura che si schiude in un lento crescendo ed è solo il primo capitolo di una storia che accompagnerà  i Sun June per tutto il disco. Le tastiere di “Everything I Had”, le nostalgiche armonie di “Singing” o “Once in a While” e l’on the road descritto in “Bad Girl” dimostrano ancora una volta la caratura di una band capace di creare atmosfere sognanti e sofisticate senza calcare troppo la mano, con la delicatezza di chi ha capito cosa vuole e sa che sarà  maledettamente difficile ottenerlo.

Karen O dovrebbe essere orgogliosa di essere citata nella canzone omonima: tre minuti intensi, strappacuore e chissà  che non decida un giorno di cantarla con i ragazzi di Austin, che col tempo hanno affinato la capacità  già  molto buona di scrivere ritornelli non scontati, dotati di ritmo e musicalità  (“Everywhere”, “Finding Out”, “Seasons” giusto per citarne alcuni). Laura Colwell e Stephen Salisbury (diventati nel frattempo coppia anche nella vita) Michael Bain, Sarah Schultz e Justin Harris passano dal “Regret pop” a un “Sad pop” sempre malinconico ma più romantico, maturo, elegante con la carica giusta per non passare inosservato.