Il sedicesimo album della creatura di Kurt Wagner è una rappresentazione originale e profonda del mondo e in particolare dell’amore. “Showtunes” è il nuovo disco dei Lambchop e ci regala un’interpretazione sensibile e flautata della realtà , dove il dolore e l’ignoto incontrano la semplicità  di uno sguardo puerile. Kurt Wagner rilascia la sua coscienza dentro la musica che compone, questa volta “traducendo” automaticamente la propria chitarra in frasi di pianoforte MIDI.

I Lambchop hanno sempre rappresentato una visione avanguardistica della musica contemporanea, mischiando rock, funky, soul, jazz ed elettronica. In “Showtunes” la compagine americana prosegue in questa ricerca espositiva con successo: passiamo dalla fumosa e sfuggente bellezza di “Drop C” ai soffusi racconti di “Uknown Man” e “Blue Leo” dove l’autotune sulla voce roca si scioglie nell’inchiostro nero del tappetto musicale, passando per il piacevolissimo elettro-jazz indefinibile di “Fuku”.

La natura acustica della musica dei Lambchop è farcita anche in “Showtunes” di riverberi sintetici e Kurt Wagner sagacemente ricama con gli utensili del mestiere che conosce così bene sopra questa matassa, penetrando la natura e allargando la porta della percezione a cui l’ascoltatore può bussare premendo play.

Le parole oscillano e zampettano precise disegnando immagini sublimi ed eteree. La voce, per chi non la conoscesse, si trova a metà  tra Aidan Moffat e Bill Callahan, e si appoggia in qualche modo sul country di Ralph McTell. Graziosa l’idea del pianoforte MIDI, una sperimentazione a mio avviso riuscita, che non annoia ne appiattisce troppo la verve sulla lunga durata.

La batteria è quasi sempre assente, se non in veste digitale nel capolavoro sopracitato di “Fuku”. Le campionature vocali sono giuste e misurate quando ci sono e il basso è profondo ma discreto.

Deliziosi, leggeri e necessari i due brani strumentali “Papa Was a Rolling Stone Journalist” e “Impossible Meatballs”

“Showtunes” è un album in ultima istanza davvero ben riuscito, dove la sperimentazione ben si sposa con la soddisfazione in un’atmosfera pregna di significati importanti.

Ad maiora mio caro Kurt!