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I primi due brani in scaletta mi avevano steso. Mi stropicciavo idealmente gli occhi per vederci più chiaro,destato da un torpore pomeridiano di un pigro sabato di gennaio da questa singolare ed efficace doppietta iniziale. “Great Escape” è un pezzo pop orchestrale e delicato in perfetto stile Sufjan Steven,col pianoforte in primo piano, gli archi dietro a ricorrere e poi le percussioni e una tastiera parsimoniosa. Splendido manifesto dal gusto retrò. Poi segue “For hallowen” che ricorda molto da vicino gli Architecture In Helsinki ma con accenti soul e r’n’b. La maggior parte delle canzoni si orienta su questa seconda soluzione, facendo emergere marcatamente la componente r’n’b ed una strumentazione che si avvale di numerosi effetti sintetici. Probabilmente è impossibile risultare originali nell’ambito del pop odierno, ma i No Kids riescono comunque a sfuggire alle canoniche classificazioni di genere grazie ad un continuo cambio di registro che spesso predilige soluzioni in stie motown inserite in un contesto indiepop sintetico, altre volte si avvale di soluzioni più classiche o dal gusto decisamente antico . In tal senso è indicativa “Four Freshmen Locked Out As The Sune Goes Down”, praticamente un pezzo folk anni ’50. Certo non tutto suona accattivante e convincente fino in fondo, ma questo esordio è sicuramente un ottimo biglietto da visita che vale sicuramente un ascolto attento divertito. |
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