Le storie spesso muoiono quando la paura di dissolversi è più forte della voglia di tenersi. Il dirty pop duo dei romani Differènce in “Agosto Divide” ““ una verace incazzatura a forma di disco ““ vogliono e decidono di porre fine al tormento di un amore andato, e lo fanno con un percorso artistico e sonico fragoroso e dal loud insanabile, una instabile esigenza espressiva che accomuna ““ per dissolvenza ““ certi White Stripes in fregola Verdenica con taluni Black Keys, altrettanti watt del Teatro DO con respiri d’affanno Kuntziano “Cinghiale”, un disco abile nello sfogo delle distorsioni e dei groppi in gola che non passa inascoltato.

Enrico Strina e Maurizio Lollobrigida ““ oltre che ad essere altamente “sporchi e laidi” di rock ““ attorcigliano i loro vibrati lirici e di suono in un rovo inestricabile di guizzi e pedaliere ruvide, vene dei polsi e fallimenti intimi posti tra strati sensoriali acidi e impossessati di astio che inseguono fantasmi personali con la potenza di una coltellata in pieno petto. Dieci brani schietti nel migliore dei modi, una scrittura che non riesce a fare pace con niente, via compromessi o stati di ripensamento, si ai contorsionismi viscerali come lo sghiribizzo intossicato della titletrack, la schizofrenia di “Ti pare poco”, il blues drogato di “Non pensarci più” o il blitz, la toccata e fuga negli anni Settanta della psichedelica mid-Hendrixiana “Adesso lo sai”, dopodichè l’imprevedibilità  è tutta ulteriormente da godere.

La destinazione possibile di questo duo sudicione? Al servizio di un pogo strafottente e di un romanticismo fulminato e fulminante, out of control!

Cover Album

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Agosto Divide
[ Exit Music Label – 2014]
Genere: indie-rock
Rating:
1. Agosto divide
2. Dissapore
3. Cinghiale
4. Ti pare poco
5. Non pensi più a niente
6. Tempesta magnetica
7. Io non ci credo
8. Adesso lo sai
9. Fare finta che non siano mai esistiti gli anni 90