L’opera di Mirah (tre dischi a suo nome più uno col moniker Black Mountain Music Project) si è sempre contraddistinta per una semplicità  e leggerezza sconvolgenti. Il tono della sua voce sa creare momenti di intimità  al limite dell’imbarazzante e tutto sembra circondato da una luce interiore che è pura grazia. Ascoltando le sue canzoni ci si ritrova con la testa appoggiata al palmo della mano a guardare malinconici fuori dalla finestra sognando una vita in cui il Tempo e l’Amiciza abbiano ancora un qualche valore, in cui sia chiaro per cosa combattere quotidianamente insieme a chi ti è vicino, in cui sia ancora possibile respirare e guardarsi attorno nella speranza di rimanere stupiti da alcunchè. Calore umano e luce misteriosa.

Questo “Joyride” non è un nuovo disco ma un doppio cd che raccoglie 22 nuove versioni di canzoni già  edite remixate da una ristrettissima cerchia di amici tra i quali spiccano per “fama” Phil Elvrum (Microphones, Mt Eerie), Bryce Panic (Old Time Relijun) e veramente pochi altri. Potrebbe sembrare uno scherzo, un gioco. Magari lo è. Un amico le avrà  chiesto il permesso di rimaneggiare una sua canzone per provare un nuovo programma scaricato gratis da Internet e Mirah apprezzandone l’idea avrà  rivolto la sfida ad altri amici e così via.

Il risultato? Interessante e chiaramente altalenante. Si esce di rado da un caldo livello amatoriale, ma lo dico in senso assolutamente positivo, umano. Non stò ad elencare le versioni meglio riuscite, nè quelle solo curiose, perchè molte. Le canzoni originali vengono spesso letteralmente trasfigurate passando per trattamenti a base di minimal techno, ambient, beat etnici, glitch, acid house, trip hop, pop ottanta, echi e risonanze”…tuttavia il carattere che le contraddistingueva non viene mai meno a dimostrazione della loro forza e di quella della loro autrice.

Non so cosa e come possa apparire un simile disco a chi non conosca Mirah, la K Records, Phil Elvrum e compagnia (molto) bella, probabilmente un’accozzaglia di quasi amenità , eppure basterebbe così poco”…Insomma più che a comprare questo disco (comunque gustosissimo ed oltremodo interessante) vorrei invitare innanzitutto a conoscerne gli attori principali, ne vale la pena, oggi più che mai. Poi cercate anche questo disco. Il voto in questo caso è un puro compromesso di obbiettività  e fa male. Sì”…la amo!