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Era il lontano 1990 quando in quel di Cuneo muoveva i primi passi lady Marlene Kuntz; cinque anni e molto sudore dopo nasceva “Catartica”, poi ecco “Il Vile” e ancora tanto, tanto altro. La Marlene di allora, quella delle origini, era pura rabbia giovanile implosa, era poesia raffinata ma aspra e tagliente, sdegno ed impotenza vomitati in faccia al mondo. Marlene sapeva infiammare con le sue urla e col suo impeto sonoro, ma era anche capace di accarezzare l’animo con le sue corde più delicate, di avvolgere ed ammantare, instillando palpiti e brividi. Era giovane e rabbiosa, delicata e seducente, la Marlene di quei giorni.
Poi, succede a tutti, si cresce, e crescendo si cambia: qualcuno dirà  che si migliora, altri che si peggiora, tutti ti ripeteranno che non sei più quello di una volta. Anche Marlene è cresciuta, ed anche a lei la gente dice che non è più quella di un tempo, che è cambiata ed ha dimenticato come colpire dritta al cuore. Ma lei sa che non è vero. La Marlene di oggi immaginatela come una donna matura, l’oceano che gorgheggiava ribollente al suo interno si è placato, come è giusto che sia; ma è sempre lei a parlare attraverso la voce sussurrata di Cristiano Godano, gli arpeggi di Riccardo Tesio e le pelli di Luca Bergia. Tanti ospiti in questo nuovo disco, dal piano di Paolo Conte al contrabbasso di Greg Cohen (già  al fianco di Tom Waits), dagli artisti e scrittori che animano il booklet delle loro suggestioni alle foto di Marco Rainò. Ma l’anima di Marlene, la sua linfa vitale, restano quei tre, oggi come alle origini.
E’ un album sull’amore, Uno: da quello ideale e vagheggiato in “Musa” a quello più fisico e spinto di “Sapore di Miele”, a quello che si conclude lasciando dietro una scia di tormenti e spasimi (“Uno”). C’è la figura femminile al centro di ogni cosa, Musa e fonte di ispirazione di melodie e parole. Ci sono le fascinazioni di Godano per la letteratura russa, Nabokov su tutti. E c’è un disco che lascia spiazzati, un disco dalle tinte tenui e dalle chitarre rarefatte, lontano da ogni clichè rock, un disco da ascoltare più e più volte, da penetrare e da vivere con tutti i sensi. Affiorano suoni nuovi, come nell’incedere molto caposseliano di “Fantasmi”, testo al vetriolo ed un Godano quasi invasato, oppure in “Uno”, nella quale si scorgono frammenti dei migliori CSI, o ancora nelle magnificenti aperture orchestrali de “La Ballata dell’Ignavo”. Le abilità  poetiche di Cristiano sono fuori discussione, ed ora più che mai i testi sono indissolubilmente intrecciati alle trame sonore. Non manca qualche momento meno brillante, ma nel complesso “Uno” tiene botta e mostra una band in costante evoluzione, vogliosa di sperimentare sempre su livelli altissimi. Lo cantava un tempo Ferretti, lo canta Godano oggi, “è una questione di qualità “, ora più che mai.
Non è un disco facile, questo. Marlene chiede piena dedizione. Se cercate un disco da autoradio, meglio cercarlo altrove.

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Uno [ EMI/Virgin – 2007 ] – BUY HERE
Similar Artist: Marlene Kuntz, CSI, Nick Cave
Rating:
1. Canto
2. Musa
3. 111
4. Canzone Ecologica
5. Fantasmi
6. La Ballata dell’Ignavo
7. Abbracciami
8. Sapore di Miele
9. Canzone Sensuale
10. Negli Abissi fra i Palpiti
11. Stato d’Animo
12. Uno