Immagini sgranate. Una figura goffa avvolta nel domopack scende da un trabiccolo spaziale e poggia il primo piede su una superficie deserta. Intorno l’oscurità . L’orma di una scarpa sparata dal tubo catodico sullo schermo in bianco e nero. 1969. Il mondo si ferma per alcuni istanti. La luna, o forse no. Perchè in fondo, a pensarci bene, non è possibile che l’uomo sia andato sulla luna. Ironia vintage nelle parole del Genio, melodie retrò in bianco e nero, come quelle immagini sfocate che hanno fatto il giro di mezzo mondo, impresse nel Dna di chiunque sia nato nella seconda metà  del XX secolo.

Canzoni che nascono nei circuiti di un pc e che diventano vive grazie alle note di Gianluca De Rubertis (già  negli Studiodavoli) ed alla voce di Alessandra Contini; un cantato quasi sussurrato il suo, una voce fragilissima ed eterea che ricorda quella di Kazu Makino dei Blonde Redhead e ti spinge a maneggiare il disco con cura per la paura che una cosa talmente delicata si possa infrangere al minimo urto. Le due voci si rincorrono qua e là , l’una quasi evanescente, un po’ lolita, un po’ femme fatale; l’altra, quella di Gianluca, ruvida e consumata dal fumo di troppe sigarette. Creano atmosfere a metà  strada tra il decadente e l’ironico, un electro-pop che per loro stessa definizione rifugge le linee rette per esprimersi attraverso spirali cariche di sensuali suggestioni e di ironici equilibrismi, ora in italiano, ora in francese.

Dalle sessioni casalinghe all’uscita inaugurale per la per la Disastro Records, costola della storica Cramps. La migliore tradizione italiana (“Fortuna è Sera”), la leggera e ammiccante pornofonia di metà  novecento (“Pop Porno”), le raffinatezze dei boulevard parigini (“A Questo Punto” o “La Pathètique”), qua e là  qualche schizzo di punk (il giro di basso à  la Kinks in “Gli eroi del Kung Fu”). Strumenti vintage che più non si può ed un iPod alla batteria, a dispensare la giusta dose di asettica elettronica. A volte nella sua incommensurabile vacuità  myspace riserva qualche piccola gioia: Il Genio ne è la prova. Un disco che si candida a scaricare più e più volte le batterie del mio lettore mp3, colonna sonora perfetta per i primi frizzanti pomeriggi primaverili. A breve ne parleranno in molti: voi fatevi furbi e giocate d’anticipo, qualcuno vi ringrazierà  per la “geniale” dritta.

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Il Genio [ Disastro – 2008 ]
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Similar Artist: Studiodavoli, Baustelle, Blonde Redhead, Metric
Rating:
1. Le Bugie Di Franà§ois
2. Non E’ Possibile
3. Pop Porno
4. Applique
5. Tutto E’ Come Sei Tu
6. A Questo Punto
7. Gli Eroi Del Kung Fu
8. L’Orrore
9. Fortuna E’ Sera
10. Povera Stella
11. La Pathètique
12. Una Giapponese A Roma