Il singolone “Blind” ci ha fatto spiccare un salto di qualche metro per lo stupore la prima volta che l’abbiamo sentito, poi ce ne siamo definitivamente innamorati ed appena lo sentiamo sorridiamo ebeti e danziamo aggraziati come non mai.
“Blind” è tratta dal disco d’esordio di Hercules And Love Affair, collettivo con base a New York guidato dal dj e producer Andrew Butler e che può vantare l’appoggio produttivo del gran capo della DFA Tim Goldsworthy. Come non bastasse in molti di questi pezzi canta Antony, qui forse alla sua migliore interpretazione.
Se tutto questo gran sbandierare nomi vi ha un po’ confuso, non vi preoccupate; chiariremo subito tutti i vostri dubbi con solo tre semplici parole: meravigliosa dance gay.
Soltanto di questo si tratta, ma basta ed avanza per ballare tutte le prossime notti da qui all’eternità .

La partenza, dal titolo “Time Will”, è affidata alla voce di Antony mentre un delicato riverberarsi di synth ancheggia su basi morbide, elementari e contagiose”… Poi si alzano un poco i ritmi, “Hercules Theme” è il primo scoppiettante inno disco dell’album impreziosito dai mille fantastici fraseggi degli ottoni. “Athene” declina proto-house con un occhio a Franky Knuckles e l’altro all’Arthur Russel più elettronico.
Ma ecco “Blind”: apice, croce e delizia dell’album, estasi sublime, orgasmo emozionale ed irresistibile tormentone per i nostri muscoli. Le altre tracce per quanto buone, non valgono neppure un alluce di “Blind”: capolavoro art-pop sospeso tra abissi di pathos e dancefloor paradisiaci. (dovere per chiunque ascoltarsi anche il remix del sopraccitato Knuckles)

I ritmi poi si abbassano necessariamente; se Iris è downtempo rilassante dopo l’esplosione, stupisce “Easy” intrigante e soffusa tra noir, avanguardia e beat psichedelici. “This Is My Love” è il giusto omaggio a Moroder, riuscendo addirittura ad essere profondo quanto il Giorgione nazionale non è mai stato. La chiusura è azzeccatissima con il funk orchestrale e tribale di “True False/Fake Real”.

Un disco straconsigliato dunque, valido e ben strutturato: basta non credere che tutto sia ai livelli stratosferici di “Blind”.