Todd Rundgren, Brian Eno, Curtis Mayfield, Haydn, Chopin, Allegri, Sebastian Tellier, Linda Perhacs, Jackson C. Frank. Nemmeno una canzone di Daft Punk. Si potrebbe parlare molto più semplicemente di silenzio, quasi assoluto.

“Electroma” è il viaggio di due robot in un’America spoglia e desolata, sospesa nel limbo di un’eternità  da telefilm anni ’70 sul quale si dipana una serie di interminabili pianisequenza visivamente straordinari.
La storia di una ricerca disperata, di un fallimento, di una presa di coscienza nel segno della tensione principe della poetica daftpunkiana, la stessa che apre “Alive 2007” con l’intercalare ROBOT/HUMAN. Forse la storia dello stesso fallimento di Daft Punk nel suo cammino di normalizzazione globale e personale. Una lacrima che spunta a fine documento. Un documento complementare alla musica ma assolutamente necessaria in se stessa, forse l’unico documento possibile di ciò che Daft Punk è e sempre sarà . Il loro Instrument, per certi versi. Un’esperienza lancinante.

L’ennesimo capolavoro di Thomas Bangalter e Guy Manuel de Homem-Christo.