La partenza di questo “Enchanted Islands”, seconda uscita discografica dei Beep Beep da Omaha Nebraska, mi fa balenare in testa un’immagine grottesca.
Sicuramente figlia del clash stagionale e del rientro vacanziero: una stanza ben illuminata e spaziosa, io immerso nella lettura di un classico a caso di Philip K. Dick ed una bottiglia di pregiato Mezcal a fianco. Non fosse che io sono pericolosamente astemio da anni!
Ed assomiglia esattamente a questo sballato quadretto la sommatoria risultante, quando l’ultima nota del 14 ° pezzo termina, nel silenzio, la vita di questo cd. Ovverossia vibrazioni luminose e rassicuranti che figliano squarci dissonanti e futuristi, il tutto annegato in morbidi puff di sottili interferenze statiche di fondo. Mhhh. Non so se ci stiamo capendo!
Questo non è un disco facile da cui carpire informazioni subito, già dopo i primi sparuti minuti. è un altalenarsi continuo di fotogrammi sfocati dai colori marcati. Di riferimenti al postpunk ossessivo alla Gang of Four virato 4AD (“Mermaid Struggle” e “The Whispering Waves” con lontane scie alla Dinosaur Jr), alla wave meets shoegaze chitarristico (“Secrets For The Well” e “Seppuku”), all’indie rock intimista e indolente (“Return To Me” e “Goodbye Sunshine”), ad episodi cantautorali con schizzi freak ben compressi (“The Lion’s Mouth”, citazione Soundesca?, “Wooden Nickels” con i suoi lampi di sax estatico e “Baby Shoes”).
è impossibile non avvertire, quindi, la palpabile frammentazione tra una canzone e l’altra e i cambi di rotta sostanziali rispetto all’esordio dei nostri cari (“Business Casual”), nonostante l’appetito per l’avanguardia, che qua troviamo ben pasciuto e maturato, resti pressochè l’unica costante nell’espressione artistica del gruppo.
Allora meno divertissement e convulsioni da dancefloor obliquo e più voglia di dimostrarci di essere diventati grandi, come Q. I. e velleità intellettual-artistiche. Manca ancora, però, quella vena malandrina necessaria per scongiurare il pericolo di incomunicabilità con l’ascoltatore medio e bucargli così il cervello.
Sarà questo il passo definitivo che nel prossimo disco ne consacrerà
lo status Indie a tutti gli effetti?
Non vestendo i panni di Nostradamus ecco perchè stiamo a parlare di “Enchanted Islands” come di un buon disco di passaggio.
Forse prescindibile in mancanza di una netta chiarezza delle intenzioni, ma in ugual misura interessante se viene regalato!
![Cover Album](https://www.indieforbunnies.com/img/img_cover/beepbeep_enchantedislands_cover.jpg)
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2. Mermaid Struggle
3.Secrets For The Well
4. Return to Me
5. The Whispering Waves
6. The Lion’s Mouth
7. Goodbye Sunshine
8. Wooden Nickels
9. Seppuku
10. I Miss You
11. Mortal Warrior
12. Baby Shoes
13. Two-Spirit
14. Only See Me