Scazzo post-esame? La vostra dolce metà non lo è più? La pasta vi viene sempre scotta? Ci vuole tanta pazienza e rimboccarsi le maniche, operazioni che sarebbe il caso di accompagnare con l’ascolto di questo We Were Dead Before The Ship Even Sank. Non che spazzi via tutti i problemi del mondo terracqueo, ma di certo distrae la mente dal resto, e per lungo tempo, perchè un solo ascolto lascia con la bava alla bocca.


La ciurma di capitan Isaac Brock è uno più soddisfacenti e coerenti gruppi dell’ultimo decennio, che un giorno spero saranno un riferimento e usati come metro di paragone come ora lo sono Pavement o Violent Femmes, potendosi fregiare dello status “indie” senza ombra di smentita. Dopo i vertici toccati con “The Moon And Antartica”, il gioiellino della band, era difficile immaginare che potessero anche solo riavvicinarsi a così alti livelli di produzione. Ma aggiungendo all’arco una freccia dal trascorso leggendario come John Marr (The Smiths) l’insperabile è quasi diventato realtà . La clamorosa chitarra arpeggiata da Mr. Marr è infatti la vera regina dell’album, arricchendo di suoni e dinamiche l’ammorbante concept album marinaro. Anche se mai è possibile eludere la voce inconfondibile di Brock che abbinata a tale classe cresce di carisma e infiocchetta perfettamente la godibilissima opera.
All’ascoltatore sono regalate 14 tracce piene di esperimenti, non avvertibili ad un primo ascolto, ma prepotentemente presenti in quelli successivi.


Il gruppo rileva un talento molto più delicato di quello mostrato nelle opere precedenti, passando dal un delirio caotico di stampo tipicamente american all’ordine ovviamente british portato in dote da Marr, con composizioni a tratti molto distanti dalla classica impostazione MM. Sono esplorati ambienti maggiormente pop/folk rispetto al classico impianto più puramente rock, comunque non viene rinnegato il proprio imprinting e Fire It Up è proprio la traccia che lo testimonia con quattrominutietrentasei di melodie puntualmente distinguibili. La lunghezza, che supera l’ora, può spaventare. Ormai ahinoi siamo abituati alle miriadi di opere, che non superano mai i 40 minuti, dei NuoviFenomeniIndie vomitate dalle label, ma “We Were Dead Before The Ship Even Sank” regala un senso di pienezza e soddisfazione ineguagliabili nell’aver questa perla nella nostra musicoteca.
Un’insolita traccia da 8 minuti (“Spitting Venom”) accompagna al molo il viaggiatore che è riuscito a non sprofondare tra gli abissi e flutti dei mari solcati fino a questo punto e dopo i primi minuti di intro esplode per poi rilassarsi come un acqua cheta tarantellante.
La precisione chirurgica con la quale è alternata la forza degli strumenti, gli arrangiamenti curatissimi, i suoni suggestivi e raffinati giustificano i quasi 3 anni di attesa.


Gran prova, uno degli ascolti più convincenti di questa prima metà di 2007.

Credit Photo: James Joiner