Nikolaij Gavrencjc aveva due grandi passioni: i sigari cubani, che si faceva consegnare direttamente sulla sua scrivania ogni giovedì mattina, e le donne bionde, possibilmente ricce e robuste come le vecchie contadine del Don. A guardarlo distrattamente nella fretta nebbiosa di una mattinata moscovita, non si sarebbe riusciti a distinguerlo dall’esercito d’anime in pena perennemente ubriache di vodka a basso costo e zuppa di pesce rancida, che, invisibile, barcollava sonnacchioso e maleodorante tra i vicoli della grande città  innevata. In realtà  Gavrencjc era il numero due dell’Nkvd, la terribile macchina da repressione messa su dal regime e guidata da quella biscia velenosa che rispondeva al nome di Lavrenti Berija. Le democrazie occidentali sapevano di avere poco tempo per evitare il peggio, ma sapevano bene anche che l’integerrimo Berija era un osso duro e sperare in un suo passo falso sarebbe stata impresa quasi impossibile.

Inglesi e francesi erano convinti di avere una sola possibilità  a loro disposizione: i festeggiamenti del decennale della Rivoluzione d’Ottobre. A dispetto dei bei cappotti d’astrakan stirati e lucidi mostrati nelle interminabili parate, i papaveri del regime sbronzavano la loro truce esistenza in interminabili distese di alcool e feste nei locali a ridosso della Lubjanka. Era deciso: Christina Arrington, inglese di madre russa, avrebbe accalappiato Nikolaij; mancava la musica, ma i servizi segreti americani fecero arrivare per tempo i dischi preferiti da Gavrencjc.

In un delirio di pailletes e champagne, caviale e cacciagione, la sala delle feste appesantita da grossi drappi rossi, pullulava di sudore e visi rubizzi.
Fu così che si ballò tutta la sera con una musica venuta dal futuro, un turbine fatto di chitarrine funk galleggianti tra casse dritte e martini dry, deliri caraibici avvolti in frastagliati ritmi sincopati, equivoci newyorkesi e passioni rotte in alterazioni da dancefloor modaiolo. Al di là  delle canzonette sputate ringhiosamente da grammofoni arrugginiti, un magma sonoro riscaldò i cuori avvizziti dei più integerrimi commissari del popolo.

Gavrencjc cadde come ipnotizzato tra i boccoli color grano della spia inglese, che in una notte decisiva per sorti del mondo, ma impalpabile agli occhi della grande Storia, si fece raccontare tutto quello che bisognava sapere. Ancora una volta un disco ed una donna strinsero le briglia della vita di un uomo.
Last night a dj saved my life. Again and again.

Cover Album

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Zevolution: Ze Records Re-Edit
[ Strut – 2009 ]
Similar Artist: Kid Creole & The Coconuts, Greg Wilson, Studio 54
Rating:
1. I’m Corrupt [Idjut Boys Edit]
2. Cowboys & Gangsters [Social Disco Club Edit]
3. On a Day Like Today [Todd Terje ‘Friendly Children’ Edit]
4. No Turn on Red [Fat Camp Version]
5. Bustin’ Out [Rub & Tug Edit]
6. Spooks in Space [Luke Howard & Felix Dickinson Edit]
7. Contort Yourself [Twitch-Optimo Mix] [Remix]
8. Tell Me That I’m Dreaming [Greg Wilson Ze-Edit]
9. Almost Black [Richard Sen’s Padded Cell Edit]
10. Encore l’Amore [Leo Zero Edit]
11. I’m an Indian Too [Pilooski Mix]
12. Annie I’m Not Your Daddy [Soul Mekanik ‘Bounty Girls’ Edit]