A me questi sono piaciuti. Sinceramente. Un recensore non deve parlare in prima persona? Chi se ne frega. Io lo faccio. Soprattutto se al piccolo ed intimo Etnoblog di Trieste è salito sul palco, a un certo punto, un trio di Mestre (VE) dall’impatto sul pubblico, devo dire, notevole. E soprattutto visto che tra il pubblico c’ero anch’io.

I Wora Wora Washington, in giro da qualche anno ormai, stanno portando le loro performance dance/electro-punk (mannaggia alle definizioni troppo contorte e alla scarsità  di parole italiane per definire i generi musicali) in giro per il Nord Italia. E si spera non solo. Accoglienza iniziale non proprio calorosa ma che aumenta con il continuare del breve ma intenso set, dove propongono due volte (a grande richiesta anche come bis finale) la bella e potente Drum Machine, con un incipit di synth piuttosto, come dire, ‘catchy’. Un bel modo di accogliere poco meno di cento (spero di non esagerare con le cifre) triestini, affezionati a generi di stampo ballabile come quello proposto dai veneti. Le distorsioni roboanti e i ritmi di batteria piuttosto indiavolati dei Wora Wora Washington si sono fatti sentire, purtroppo, per poco meno di un’ora, ma le hanno suonate a tutti. Vuoi per le urla WORA WORA WASHINGTOOOOOOOOON, vuoi per le canzoni particolarmente coinvolgenti in concerto, di sicuro questo set non ha mandato a casa insoddisfatto (e con l’udito intatto) nessuno. Nota di demerito per il locale forse un po’ inadatto ai volumi “da concerto”, ma con un’acustica passabile rispetto ad altre situazioni analoghe che si possono riscontare sempre nel Triveneto.

Magari ce ne fossero di band così in giro per l’Italia. A voi/noi lo auguriamo, ma non a loro. Lo sappiamo che odiate la concorrenza, suvvia.

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