Si avvicina il periodo natalizio. E già  escono fuori le prime raccolte immancabili di qualche artista o gruppo evergreen confezionato in una bella edizione deluxe per l’occasione. I megafoni delle città  (nel mio paese natale è cosi da diversi anni), nei centri commerciali, nelle radio, vengono passate le canoniche canzoni di Natale di Mariah Carey o la “More Than Words” del momento. Ovviamente tutto questo arricchito da luci, vetrine scintillanti e l’incubo ricorrete di non sapere che regalo fare. Ogni anno è sempre la stessa storia, ogni anno sono sempre in circolo gli stessi rituali.

Magari se qualcuno decidesse di passare in un negozio di dischi, potrebbe sperimentare un tipo d’acquisto diverso per questa volta. Se avete voglia di regalare una musica ideale per il Natale, potreste provare con le islandesi Amiina e le loro atmosfere che sembrano ricordare la neve, il ghiaccio e quella magia che sa di Natale. Se lo spirito nazionale, legato ai 150 anni di Unità  Italiana vi vorrebbe influenzare verso una scelta nostrana, potete provare con il progetto di Fabio Bonelli . Non un tipo qualsiasi, ma un musicista originale nel panorama italiano. Quando suona con i suoi utensili, dai cucchiaini, ai bicchieri di vetro, dalla caffettiera, al bollitore per acqua, si trasforma in Musica Da Cucina. E quello che riesce a creare, grazie ai campionamenti, loop, ed una chitarra elettrica priva di qualsiasi distorsione del caso, e un genere musicale difficile da accostare. Forse post-rock simile alle citate Amiina o magari una musica particolare, ipnotica, da poter rimanere incantati. Non è facile da ascoltare questo suo secondo lavoro intitolato semplicemente come il nome del progetto stesso “Musica Da Cucina”, che prova a confermare le buone critiche ricevute con l’esordio avvenuto nel 2007.

Questo nuovo lavoro ha sulle spalle anni di tour e sicuramente una maggiore maturità  artistica acquisita che si sente.  Il disco si presenta bene con una copertina disegnata per l’occasione dalla nonna Elvira, e 12 brani quasi tutti strumentali eccetto qualche episodio. Fabio quando canta, lo fa in inglese(purtroppo) ed in modo sussurrato, senza acuti o cose del genere. E’ un disco che richiama l’inverno nella sua intimità , tra il contrasto delle atmosfere fredde evocate dai suoni campionati, e il calore degli arpeggi di chitarra o dell’armonica. Ed in questi 41 minuti, il suono scorre, in un mix di utensili diversi, che si collegano tra loro. “Arigna” è l’inizio del disco, neanche due minuti, per essere subito storditi tra pentole e grattugie. Ma ogni brano che scorre ha una sua particolarità  che trasmette. Tra i momenti migliori del disco però voglio citare “Lungo Il Mera”, “Today” (uno dei tre brani cantati) e “The Rest Song” .

Nel suo complesso il disco va ascoltato con attenzione nei suoi minimi dettagli per apprezzarlo in pieno. Ed io personalmente credo in conclusione, che “Musica Da Cucina” sia un lavoro riuscito, piacevole e molto molto invernale. Ed in questa stagione ho proprio voglia di questa intimità  con la musica.