I Fossil Collective già  dallo scorso anno fanno ben parlare di sè dopo la pubblicazione dell’EP “On and On”. Chi se li fosse lasciati sfuggire potrà  recuperare con “Tell Where I Lie”, il debut ufficiale, contenente la traccia “On and On” ed il precedente singolo “Let It Go”. Al primo ascolto ho pensato d’istinto: «è una sorta di Bon Iver meets Pink Floyd » (“The Magpie”, spezzata a metà  per introdursi in un antro prog, e l’assolo dagli echi Gilmouriani del nuovo singolo “Wolves” spiegano questa definizione). Gli ascolti successivi sono destinati a regalare sempre diverse sensazioni: in seguito, gli arrangiamenti delle chitarre in “Monument”, “Let It Go” e nella suddetta “Wolves” mi spingevano ad accostare i Fossil Collective in maniera sempre più netta ai R.E.M.. L’ascolto di “Tell Where I Lie” è come l’osservazione del dipinto della Monna Lisa: dotato di un fascino magnetico, più lo si contempla, più se ne colgono diverse sfumature.

L’unica cosa che non convince, tuttavia, è la presenza di alcuni cori in falsetto stile Bon Iver: risultano addirittura superflui in un universo musicale già  ricco ed armonioso (quello nella parte iniziale di “On and On”, che si protrae per 54 secondi, crea impazienza fino allo schiudersi della canzone che avrebbe goduto di bellezza immensa anche senza il coretto-accessorio).
“How I Was to Know”, in chiusura, ridimensiona l’ascolto delle precedenti nove canzoni per incanalarlo in una dimensione intimista ed essenziale accostabile a certi pezzi tutti vulnerabilità  e calore di Josè Gonzales (“Heartbeats” su tutte).

“Tell Where I Lie” è un disco meraviglioso che merita di essere ascoltato nel tempo: secondo dopo secondo ricrea, come un magma delicato ed uniforme, i paesaggi e gli orizzonti immaginari raccontati nei brani.