Abel Tesfaye al secolo The Weeknd è esploso come sfruttando il fenomeno internet, pubblicando tracce scaricabili gratuitamente in streaming e mettendo poi in vendita a basso costo una intera trilogia nel 2012 comprendente “House of Balloons”, “Thursday” e “Echoes of Silence”.

Esce ora con questo “Kiss Land”, frutto del tour mondiale che sta portando avanti e che rispecchia le sue paure, probabilmente le angosce di un improvviso successo, con tutte le conseguenze che questo si porta dietro. Proprio a detta dell’artista, “Kiss Land” simboleggia un luogo pieno di paura ed orrore, tutto da esplorare, non per niente le immagini che evoca traggono ispirazione da registi horror-cult come David Cronenberg, Ridley Scott e John Carpenter.

La bella, malinconica, traccia d’apertura “Professional” con i campionamenti di Emika, ci fa entrare subito in un’atmosfera rarefatta, fatta di note sospese, un testo che ci narra di amori gettati al vento, un pezzo sognante cui fa seguito, sulla stessa falsariga con una voce suadente ed intrigante l’amore finito ed i ricordi di “The Town”, ritmi spezzati e sincopati che ci trasportano in un panorama tanto triste quanto immaginifico. Si passa all’amore cantato con stile ritmato in “Adaption” al sesso esplicito e senza fronzoli nella hip-hoppeggiante “Love in the sky” dove il martellio della traccia musicale ben si accompagna al cambio di tonalità  della voce di Abel.

Alla posizione 5 abbiamo la controversa “Belong to the world”, causa di una controversia legale per l’inserimento di un campionamento di “Machine Gun” dei Portishead, un brano gradevolmente veloce per i ritmi sornioni del canadese. Segue la deliziosa collaborazione con “Drake in Live for”, dopo l’amore difficile del pezzo precedente, qui abbiamo rabbia e disillusione su toni che virano verso il rock & blues con la calda voce dei due amici ad accompagnarci verso la poppeggiante anni ’80 “Wanderlust”, che per l’appunto ci riporta di tempi della disco con il ritornello “precious little diamond” tormentone dei “Fox The Fox”.

L’umidità  sognante della title track “Kiss Land” ci fa sprofondare in un divano di malinconia con un bicchiere di Porto in mano, ci troviamo a dondolare in un’atmosfera rarefatta che ci avvolge, un pezzo lungo, ma decisamente ben fatto. Alla nona posizione abbiamo l’incantevole, ammaliante, dolcissima e tristissima “Pretty”, una malinconica ballata intrisa di tristezza che ci porta su pianeti lontani con la voce di Testfaye, in versione Michael Jackson, che si esprime con intensità  su di un tappeto musicale ricco di sfumature e dettagli. Segue l’introspettiva “Tears in the rain”, che sinceramente è un pezzo che aggiunge poco all’album e che ci fa saltare velocemente all’ascolto della versione di “Wanderlust” remix di Pharrell, una versione che acquista in orecchiabilità  commerciale e fa causa comune con la graziosa produzione del brano di chiusura “Odd Look” di Kavinsky che strizza l’occhio ai passaggi in radio con questo ritmo veloce e ballabile.

“Kiss land” si compone di dodici brani, da cui sono stati tratti i 3 singoli “Kiss Land”, “Belong To The World” e “Pretty”, è in pratica il primo vero album del canadese proiettato dall’oggi al domani nel patinato mondo dello showbiz mondiale. Il talento è indubbio, la voce di cui è dotato viene usata per interpretazioni intime e toccanti che spaziano dall’hip-hop ai ritmi sincopati dubstep e nel magico universo del Rock & Blues. Il livello dell’album è uniforme, difficile citare un pezzo che alzi decisamente sopra la linea, tutti sono piacevoli, da ascoltare con attenzione, luci soffuse, candele profumate, un bicchiere di buon vino e, magari perchè no, una bella ragazza con noi. Forse l’unica pecca è proprio la mancanza di una hit, ma dopo avere visto tante one shot hits di artisti poi spariti nel nulla, un inizio soft di carriera per questo bravissimo ragazzo può essere di buon auspicio per un proseguimento lungo negli anni.