I DMA’s arrivano dall’Australia e sono comparsi sulla scena all’inizio del 2015. Un tour dietro l’altro, grandi successi di pubblico nei festival più quotati (da CMJ di NY al Great Escape a Brighton, passando per Benicassim, Reading, Leeds, Latitude, Lollapalooza, Haldern Pope e Lowlands) e l’NME che ha rispolverato la parola magica “britpop” per lanciare in orbita questo terzetto.

Dave Roundtree dei Blur in un programma radiofonico li ha descritti con toni molto lusinghieri: “hanno la spavalderia degli Oasis e la musicalità  e l’inventiva degli Arctic Monkeys“. Le coordinate musicali sono per lo più quelle di metà  anni ’90, con un guitar-pop agguerrito a disegnare melodie appiccicose. Se dovessimo fare qualche nome potremmo si citare gli Oasis (ascoltare “Play It Out” per capire quanto bene sia stata appresa la lezione), ma forse più di loro gente come Cast, La’s e il power-pop dei Northern Uproar. Tra i gruppi attuali verrebbe da collocarli, a tratti, in zona The View e, almeno con quella perla che risponde al nome di “Delete” accostarli alle cose migliori di Jake Bugg.

Pochi fronzoli e dritti al punto, questo sembra essere il motto dei ragazzi australiani, sia quando mettono i volumi al massimo e saturano l’aria di chitarre elettriche rumorose e pimpanti come in “Melbourne”, “Lay Down” o nell’assalto venato di popedelia di “Too Soon” (che mi riporta alla mente l’esuberanza di “Up In The Sky”, classico dei fratelloni Gallagher), sia quando rallentano per mostrare un lato appena più riflessivo e “dolce”, vedi “Step Up The Morphine” o la dilatata “Blown Away”. Per chi ha familiarità  con il britpop, beh, sembra proprio di riassaporare quei profumi per cui, ad esempio, un gruppo come i Northern Uproar era capace di cavalcate vere e proprie, ma sapeva anche colpirci con lo struggimento di un brano come ‘Town’, per non parlare dei Cast e della loro “Walkway” che sembra essere stata ascoltata assai sul giradischi di casa DMA’s. Delizioso anche il lato più prettamente pop della band, espresso nella bella “Straight Dimension”, up-tempo iper melodico e solare.

Capacità  innovativa prossima allo zero assoluto, ma onestissimo e sincero tributo a un sound che non può e non deve essere dimenticato.