From A Distance è la storia di un ragazzo italiano, un ragazzo che potrebbe essere uno di noi. à‰ la favola che racconta il peregrinare di un’anima, da anni in viaggio tra mete piຠo meno nascoste nel mondo. From A Distance è un cantautore, ma è anche un insegnante e ricercatore di lingue e culture dell’Islam medievale, di cui non si conosce l’identitá, per il momento avvolta dal mistero. Vive in Francia, nel sud della Provenza, dal 2004. Il primo album della sua produzione musicale esce come self-titled con la collaborazione dell’etichetta romana A Modest Proposal.

Una fugace esperienza di vita in Germania tra il 2015 e il 2016 dá il “la” definitivo alla produzione di un lavoro che si snoda attraverso nove tracce costruite attorno a due concetti di fondo, amore e amicizia, fusi in un unico filo rosso che rappresenta ““ o almeno dovrebbe ““ l’essenza della vita terrena. Il cantato in inglese emerge dopo un’intro strumentale, con il brillante singolo “Jenny”, in cui fin da subito si coglie l’enorme bagaglio culturale e compositivo a cui è possibile legare il nome di From A Distance. Qualche curiositá racconta che l’incontro tra il cantautore e la voce della cantautrice Britannica Lou Richards, che qui duetta con l’autore,  sia avvenuto durante una puntata della trasmissione radiofonica “L’Attimo Fuggente”.

Registrato al Megaohm-Musik Studio di Berlino, con l’attenta supervisione di Lorenzo Chiabotti, il disco è stato inciso con l’utilizzo di microfoni e pre-ampli con tecnologia di metá XX secolo, ideali a carpire le note delle chitarre di From A Distance, tra cui una Daion di fabbricazione giapponese a 12 corde. Le diverse atmosfere e influenze si intrecciano in un paesaggio sonoro in cui la chitarra ha ““ appunto ““ un ruolo fondamentale, con archi, fiati e rimandi alla tradizione sonora mediorientale che al meglio si intrecciano con l’animo piຠpoetico delle dense liriche che lo contraddistinguono.

“The Crossing” è uno dei vari passaggi strumentali contenuti nel lavoro, un’opera di ricercata melodia, impreziosita dalla collaborazione con il polistrumentista parigino Haroun Teboul, abile a creare un connubio tra sonoritá orientali e retaggi del mondo occidentale, miscelate con una certa dovizia in un contesto sonoro del tutto inedito.

La title-track “From A Distance”, invece, riapre alla tradizione piຠspiccatamente folk, pur tradendo un’anima piຠdelicate e poetica laddove le liriche vanno a gettare le proprie radici nella cultura persiana o del mondo arabo. Alla ricerca di quella dimensione mistica piຠtipica del medioevo islamico. E poi c’è “Looking for Your Own Face”, che con “Unwavering Love”, piຠdi altre cattura l’attenzione dell’ascoltatore. Il brano è ispirato a una poesia di un mistico e poeta persiano del 1200 e racconta della metafora del viaggio come percorso per conoscere se stessi. Non bastassero la melodia e la malinconica brezza che soffia su “From A Distance”, il lavoro è arricchito anche dalle foto di Daria Angeli, fotografa milanese giá al lavoro con una retrospettiva sul deserto della Giordania, i cui scatti fanno da giusta cornice alla portata del disco.

Quello di From A Distance, insomma, è un debutto di quelli di cui prendere nota. à‰ un album da ascoltare ad occhi chiusi. à‰ frutto di un elaborato processo di studio e di conoscenza, che fa sgorgare questi nove brani direttamente dal cuore e dalla mente, e che al cuore e alla mente di chi ascolta, giungono senza indugio.