Il recente scandalo Cambridge Analytica, dati di 50 milioni di utenti Facebook utilizzati senza il loro consenso per stilare indagini di mercato con orientamento politico, ha prepotentemente riacceso i riflettori sulle questioni di privacy legate ai social.

Proprio in questi giorni il New York Times ha svelato che nel 2015 il Centro Psicosometrico delle università  di Stanford e Cambridge ha condotto uno studio sui ‘like’ distribuiti su facebook per determinare un profilo psicologico comportamentale degli appassionati di musica.

Dalla ricerca emerge che le persone che seguono sul celebre social Tom Waits e Bjork sono più aperte a nuove esperienze, mentre sono più estroversi i fans di Gucci Mane e Waka Flocka. Le persone ‘meno piacevoli’ sono invece i ‘follower’ di Marilyn Manson, Rammstein, Placebo e Judas Priest. Se ti piacciono gli Smiths invece sei senza dubbio (almeno secondo la scienza) un soggetto nevrotico.

I dati sono stati raccolti attraverso myPersonality un app che sempre scondo il Times si componeva di un quiz di 100 domande sviluppato dal Centro di Psicometria che ha valutato l’apertura, la coscienziosità , la gradevolezza e il nevroticismo di una persona.
Hanno partecipato al questionario circa 70.000 persone che hanno di conseguenza dato all’app l’accesso ai loro profili Facebook (e Facebook dei loro amici). In questo modo i ricercatori sono stati in grado di studiare i vari tratti della personalità  degli intervistati utilizzando poi quei dati per costruire un modello in grado di prevedere un comportamento basato esclusivamente sui “Like” di Facebook.

Sempre secondo l’inchiesta del giornale americano la Cambridge Analytica tentò di acquisire queste informazioni dal Centro di Psicometria il quale però declinò l’offerta. Rimane forte l’idea che proprio questo studio basato sui gusti musicali abbia poi ispirato la collezione di big data utilizzato poi, secondo le accuse, per pilotare le recenti elezioni USA.

Photo: Caligvla sur Wikipèdia anglais / CC BY-SA