Inserire nella categoria ‘Brand New’ la deliziosa Amaya Laucirica può essere una forzatura, in fin dei conti l’australiana ha esordito ormai nel 2008 con l’album “Sugar Lights” e ora, con questo “Rituals” è arrivata alla sua quarta fatica sulla lunga distanza. Certo, qui in Italia il suo nome non suscita grandi sussulti, ed è un peccato, perchè la sua qualità  in ambito pop è sempre più innegabile.

Sul suo Facebook si possono notare, dai riferimenti che elenca, ovvero “Cocteau Twins, Stereolab, Broadcast, Twerps, Totally Mild, Beach House, Yo La Tengo, David Bowie, Blonde Redhead and many more…” che il suo è un percorso che s’ispira a pesi massimi non indifferenti, ma non sbaglia nemmeno chi parla di The Go-Betweens o The Lightning Seeds.

Una forte base atmosferica, dettata da onnipresenti synth che rendono dilatato, suggestivo e cinematografico un suono in cui precise e delicate melodie fanno sempre capolino. Potremmo quasi parlare di dream-pop, ma forse l’aspetto onirico non è sempre così forte, sebbene i ritmi siano morbidi e il suono si faccia spesso avvolgente, sopratutto nel finale (“Still So Young” è una vera delizia). Tra riverberi anni ’80 e qualche leggera e cristallina chitarra vi sono dei brani come “Little Clouds” o “All Of Our Time” che brillano assolutamente per incanto magico, così come una “More Than This” in cui il livello di saturazione dell’aria si fa più importante (qui si siamo quasi in territori shoegaze) o una “Sometimes” in cui lo zucchero filato pop si fa dolcissimo.

Un disco consigliatissimo!