Australiana, ma di origini gallesi, la giovane Stella Donnelly ha pubblicato oggi il suo primo album, Beware Of The Dogs”, per la prestigiosa Secretly Canadian, a due anni di distanza dal suo EP d’esordio, “Trush Metal”.

Prodotto da Dean Tuza, questo esordio della musicista di Fremantle ci colpisce immediatamente per la freschezza del suo indie-pop, ma anche per il senso di intimità  che pervade buona parte delle canzoni che lo compongono.

Stella, però, non è solo questa, perchè, dietro alle zuccherose melodie dei suoi brani, troviamo anche contenuti pesanti con temi come la misoginia (nel vecchio singolo “Boys Will Be Boys”) o la politica, duramente criticata nella title-track, “Beware Of The Dogs”.

Le delizie iniziano da subito con “Old Man” e la sua chitarrina jangly, mentre “Bistro” fa uso in maniera intelligente dei synth, che non coprono la dolcezza melodica della malinconica voce di Stella.

Splendido il già  citato “Boys Will Be Boys”: seppure dal tono triste, la sua strumentazione leggera, la sua tranquillità  e la passione dei vocals della Donnelly sono ingredienti che ci conquistano e ci toccano nel cuore.

Forse l’unica nota negativa viene dagli arrangiamenti un po’ troppo pomposi di “Watching Telly”, ma il suo senso melodico è così convincente e piacevole che ci sentiamo di “perdonare” subito la giovane australiana.

Un disco fresco, intelligente che sa scaldarci e condurci verso panorami più estivi: una prova davvero molto brillante e gradevole per Stella Donnelly.